18/12/11

Tredicenne preso a sprangate Adesso è caccia al «branco»

 AGGRESSIONE. L'episodio di razzismo è accaduto nella frequentata via IV Novembre. Il dolore dei familiari . In quattro contro un srilankese: avrebbero cercato di buttarlo sotto un'auto e versato birra addosso. «Non capiamo perché» print Zoom Foto

Via IV Novembre, Borgo Trento: sarebbe avvenuta qui l'aggressione
«Che c...zo hai da guardare, negro di m...da?». La prima volta, la stessa frase, quei ventenni l'avevano detta giovedì pomeriggio in autobus. Ma poi l'avevano piantata lì. Era rivolta a un tredicenne di origine srilankese che vive con la sua famiglia a Veronetta e che era con alcuni compagni di scuola sull'autobus.
Il giorno dopo, venerdì pomeriggio la storia si ripete: i giovani si incontrano di nuovo, ma i quattro non si fermano a pronunciare la frase quando il ragazzo con altri suoi compagni viene trovato in via IV Novembre. Lo spintonano, prendono una spranga di ferro da un motorino e lo picchiano.
Uno di loro ha una bottiglia di birra in mano e la versa sulla faccia del ragazzino che viene buttato a terra e poi i quattro delinquenti cercano di farlo rotolare sotto un'auto in transito, ma per fortuna non ci riescono.
Alcuni adulti urlano loro di lasciarlo in pace e chiamano i soccorsi. Gli amici del ragazzino, coetanei e compagni di scuola chiamano i carabinieri che poco dopo arrivano sul posto, ma dei quattro non c'è più traccia. A terra c'è il ragazzino dolorante. Chiamano la mamma del poveretto che a sua volta allerta una cara amica veronese che va a prenderla e la porta in pronto soccorso dove il giovane è arrivato in ambulanza. Il tredicenne ha un occhio pesto, che si gonfia e diventa tutto rosso. Ha male alla schiena per le sprangate prese. È umiliato e offeso e anche se costa ammetterlo, ha anche paura a uscire di casa di nuovo perchè teme di incontrare quei ventenni che l'hanno aggredito e non c'è dubbio, per motivi di odio razziale.
I carabinieri hanno recuperato i filmati delle telecamere che hanno ripreso parte della scena e adesso stanno cercando di risalire agli autori del pestaggio che se fossero identificati rischiano qualche anno di galera perchè alle lesioni si aggiunge l'aggravante dell'odio razziale e non è escluso per loro neanche qualche periodo di carcere.
Una dinamica e un movente che lasciano allibiti: un'aggressione di estrema gravità negli stessi giorni dell'agguato mortale di Firenze ai danni di altri stranieri e sulla quale verrà fatta sicuramente piena luce.
«Mio cugino sta un po' meglio», ha detto ieri pomeriggio una giovane parente, «l'occhio è ancora gonfio, ma ci vede. Si lamenta per il mal di schiena. Gli hanno dato molte botte e non riusciamo a capire per quale ragione. Lui non aveva fatto niente era con i suoi amici e tornava dalla lezione di matematica. Adesso i genitori se esce lo accompagnano, ma lui non ha più voglia di uscire. È molto triste quello che è successo, ci preoccupa questa violenza».A.V.

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