13/11/10

Giovedi 2 dicembre 2010 ore 18.00 Presentazione del libro "Le Condamnés"

SPORTELLO MIGRANTI Gay/Lesbiche/Bisessuali/Transessuali VERONA
Un progetto di: ARCI Verona, il Germoglio, Circolo Pink GLBTQE Verona, Arcilesbica Verona,
Arcigay Pianeta Urano Verona, ASGI - Associazione Studi Giuridici sull'Immigrazione

Giovedi 2 dicembre 2010 ore 18.00
presso la libreria Gheduzzi
Presentazione del libro
"Le Condamnés"
di Philippe Castetbon

Ne discuteranno con l'autore:
Giorgio dell'Amico
(responsabile del progetto Arcigay IO -
Immigrazioni e omosessualità)
Lorenzo Bernini
(Sportello migranti lesbiche,
gay, bisex, trans - Verona)

libreria Gheduzzi
Corso Santa Anastasia 7 Verona

Nel mondo esistono 242 paesi. In 78 di essi l'omosessualità è considerata un reato, in sette (Mauritania, Sudan, Yemen, Arabia Saudita, Iran) è punita con la pena capitale. Philippe Castetbon, giornalista e fotografo francese, nell'arco di un anno ha contattato via internet circa seicento uomini gay che vivono in stati che criminalizzano l'omosessualità. Ha chiesto loro una fotografia a volto coperto, una testimonianza personale sulla condizione omosessuale nel proprio paese e la traduzione nella propria lingua della frase "Nel mio paese, la mia sessualità è un crimine".
In cinquantuno hanno risposto, e il libro
Le Condamnés. Dans mon pays, ma sexualité est un crime è la raccolta
dello loro fotografie e testimonianze.

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Nasce a Verona lo Sportello Migranti gay-lesbiche-bisessuali e transessuali
verrà presentato Martedi 7 settembre 2010 presso Villa Buri.

VILLA BURI - CANTIERI DEI MONDI NUOVI - 7 settembre 2010
“IMMIGRAZIONE, SESSUALITÀ, DIRITTI”

Dalla condizione delle/dei migranti lesbiche, gay e transessuali una riflessione sulle politiche della concessione dell’asilo nel nostro paese e sulle difficoltà che devono essere affrontate per il rispetto di un diritto vitale

L’orientamento sessuale e l’identità di genere, nelle varie forme in cui si esprimono, sono causa, in molti paesi, di discriminazioni talvolta sancite dalla legge. Secondo gli accordi internazionali le persone migranti che dimostrano di poter essere perseguitate nel paese dal quale sono fuggiti a causa della loro omosessualità o transessualità hanno diritto a presentare domanda di asilo internazionale anche in Italia.
Per ottenere il rispetto di questo diritto è però necessario che il/la migrante dichiari la sua condizione, che deve emergere anche nella sua comunità etnica nel nostro paese, con l’effetto di rischiare l’emarginazione fra i/le connazionali portatori/trici di una cultura chiusa alle differenze sessuali. E poi non può essere trascurato il rischio che la domanda di asilo non sia accolta, e che il/la migrante venga espulso/a, con il risultato di essere riconsegnato/a alla situazione di discriminazione e di pericolo personale.
Per aiutare chi si trova in questa situazione a far valere i suoi diritti una serie di associazioni (e più precisamente ARCI Verona, il Germoglio, Arcilesbica Verona, Arcigay PIaneta Urano Verona , Circolo Pink GLBTQE Verona,
ASGI - Associazione Studi Giuridici sull'Immigrazione) hanno promosso nella nostra città lo Sportello Migranti lesbiche gay bisessuali e transessuali.

La giornata del 7 sarà dedicata alla conoscenza di questa situazione e dei percorsi per rendere i/le migranti consapevoli dei loro diritti e delle strategie per uscirne: perché ho imparato che il problema degli altri è uguale al mio. Sortirne insieme è la politica, sortirne da soli è l’avarizia (Scuola di Barbiana, Lettera a una professoressa)

Programma:
Ore 18.30 - dibattito con la partecipazione dei relatori:
Lorenzo Bernini (Sportello Migranti lesbiche bisex gay e trans di Verona):
Differenze sessuali e diritto di asilo
Giorgio dell'Amico (responsabile del progetto IO - Immigrazioni e Omosessualità – Arcigay): Migranti lesbiche, gay e trans in Italia: una panoramica
Marcia Leite (associazione Libellula Roma): Le migranti transessuali e la tratta della prostituzione in Italia

Ore 20.15 - buffet a cura della coop. Contadini & Cucinieri (costo 12 euro)

Ore 21.15 - proiezione del videodocumentario "The Kuchus of Uganda"
(Omosessuali in Uganda - di Mathilda Piehl, Svezia/Uganda 2008)
dibattito introdotto da Manuela Fazia, associazione lesbica Pianeta Viola, Brescia

The Kuchus of Uganda
Svezia/Uganda, 2008
regia Mathilda Piehl
sceneggiatura Mathilda Piehl
montaggio Johan Serrander
musica Ayesha
produttore Mathilda Piehl

The Kuchus of Uganda
Uno spaventoso reportage sull'omofobia in uno dei paesi più arretrati dell'Africa. Raccontano eroicamente il medioevo della condizione omosessuale, quasi barricati nella loro sede semiclandestina (fare propaganda è severamente vietato), alcuni militanti che giorno dopo giorno rischiano di essere aggrediti e la pena a sette anni di carcere. In un'agghiacciante sequenza, invitati all'Università per spiegare le loro ragioni, vengono insultati, vilipesi e letteralmente cacciati via da studenti e professori, senza nemmeno riuscire a prendere la parola. Un disperato ennesimo appello sul rispetto dei diritti civili e contro l'omofobia, diretto dalla svedese Mathilda Piehl (già al Festival lo scorso anno con il documentario Are You a Girl or What?) che si aggiunge a quelli, ripetuti, della comunità internazionale.

info: Lorenzo Berinini 347 0163407

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