05/04/09

PAPA: AIDS, IL BELGIO PROTESTA FORMALMENTE CON IL VATICANO

BRUXELLES - Parte dal Belgio una protesta formale al Vaticano per le dichiarazioni contrarie all'uso dei preservativi per combattere l'Aids, fatte dal Papa durante il suo ultimo viaggio in Africa. Ad esprimersi in maniera ferma e ufficiale, con un voto a larga maggioranza alla Camera dei deputati, è il Paese del compianto cattolicissimo re Baldovino (fratello dell'attuale re Alberto II) che preferì abdicare per un giorno pur di non firmare la legge che legalizzava l'aborto, ma anche il Paese dove sono permessi eutanasia e matrimonio gay.
La risoluzione, che impegna il governo a trasmettere la protesta alla Santa Sede, ha ottenuto il consenso di 95 parlamentari, tra cui anche i cristiano democratici che fanno capo al premier Herman Van Rompuy. Solo 18 i voti contrari, quelli dei nazionalisti fiamminghi del piccolo partito Nva e dell'estrema destra Vlaams Belang, e 7 gli astenuti.
Il testo, proposto dai liberali, è stato accettato da un largo schieramento, dopo più di quattro ore di discussione e qualche modifica volta stemperare alcuni termini: la formula "affermazioni pericolose e irresponsabili" è stata sostituita da "affermazioni inaccettabili". Finora, invece, solo la ministra della sanità Laurette Onkelinx aveva criticato le parole del Pontefice, mentre il governo aveva preferito restare prudente di fronte alle richieste di qualche parlamentare di ritirare l'ambasciatore dal Vaticano. Il pronunciamento del parlamento belga ha provocato "stupore" in Vaticano, visto che, ha spiegato il direttore della sala stampa vaticana, padre Federico Lombardi, "in ogni Paese democratico appare ovvia la libertà del Santo Padre e della Chiesa cattolica di esprimere le proprie posizioni e linee di azione su argomenti che hanno evidente attinenza con la visione della persona umana e della sua responsabilità morale, con le prospettive di impegno educativo e formativo delle persone, con il servizio di cura dei malati e dei sofferenti".
espressa dalla Camera dei deputati, hanno detto di "sperare che con l'avvicinarsi della Pasqua, la polemica emotiva possa smorzarsi. Quello di cui il nostro Paese e l'Africa hanno bisogno - hanno scritto in un comunicato stampa - è di una riflessione serena su tutti i mezzi da mettere in opera per frenare l'epidemia dell'Aids".
Nei giorni immediatamente successivi alle dichiarazioni del Papa, tuttavia, il cardinale Godfried Danneels, primate del Belgio, aveva ritenuto "non diplomatico" quanto detto dal Pontefice. "Sono anch'io convinto che il fatto di distribuire dei preservativi non risolve il problema dell'Aids. E' necessario qualcosa di più profondo", aveva sottolineato il cardinale aggiungendo: "il Papa non ha detto solo questo, ma avrebbe fatto meglio a non dirlo. Credo che ci siano occasioni in cui è l'unico modo per salvare una vita. Non credo che il Papa abbia voluto dire che non è mai permesso... Ha detto che non è con questo che si può educare un popolo".

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