tag:blogger.com,1999:blog-10805758334504487392024-03-13T15:53:41.799+01:00Migrazioni e Diritti Umani LGBTQBlog d'informazione su Migrazioni e Diritti Umani lgbtqUnknownnoreply@blogger.comBlogger142125tag:blogger.com,1999:blog-1080575833450448739.post-16972823504438276982013-09-08T08:54:00.001+02:002013-09-08T08:54:13.274+02:00Safari contro le persone lgbt in Russia, la caccia continua<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhtAAweMKJyCHr0YeOWc3_ZRDfMkZYujzvSMtvv_so0qaCkNfZpw0jeH4UHkhiXQutkLvfQ2rt4sT7CNpPLB2jMgrU8X38ix2A_Jt8D_8TYc9l_YtLvMDizUEsVfFnCR74b7V-jbkmxca2h/s1600/Russia-gay-3.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="180" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhtAAweMKJyCHr0YeOWc3_ZRDfMkZYujzvSMtvv_so0qaCkNfZpw0jeH4UHkhiXQutkLvfQ2rt4sT7CNpPLB2jMgrU8X38ix2A_Jt8D_8TYc9l_YtLvMDizUEsVfFnCR74b7V-jbkmxca2h/s320/Russia-gay-3.jpg" width="320" /></a></div>
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Anche se Putin si dimostra tutt’altro che omofobo in tv, i gay in Russia non possono più stare tranquilli: chi può andare via lo farà (o lo avrà fatto) senz’altro; chi non può, invece, è costretto a subire umiliazioni di tutti i tipi (l’ultima di cui vi abbiamo parlato riguardava una transessuale, ma la situazione riguarda, ovviamente e purtroppo, il mondo LGBT per intero).</span><br />
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><br /></span>
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Lo fanno capire benissimo i militanti di <b>Occupy Peadophilia</b>, parlando a BBC News:
“La nostra priorità è scoprire i casi di pedofilia, ma siamo anche contro l’omosessualità e, se lungo la strada incontriamo persone che hanno un orientamento sessuale non tradizionale, possiamo prendere due piccioni con una fava”. </span><br />
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><br /></span>
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"> Tutto il reportage è disponibile seguendo la fonte e mette in evidenza come le violenze contro gay e lesbiche siano aumentate a dismisura, dopo l’approvazione della legge anti-pedofilia; avete letto bene: in Russia, sulla carta la lotta non è all’omosessuale, bensì a colui che abusa di bambini e bambine. Poco importa se omosessualità non significhi pedofilia: per i russi, gli ignoranti omofobi russi, la violenza è comunque giustificata. </span><br />
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><br /></span>
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"> <b>“È come partecipare - ha spiegato una donna a BBC - a un safari di caccia ai gay”.</b>
Omosessuali umiliati, video in aumento
E non esagera: gli omosessuali non vengono solo malmenati e molto spesso lasciati privi di forze, quando non muoiono; in alcuni casi sono costretti, per esempio, a fornire le loro generalità per essere umiliati in rete, oppure a bere la propria urina al fine di purificarsi. Tutto questo non solo di fronte a un governo, quello russo, tacitamente accondiscendente, ma anche dinanzi a una comunità internazionale che non fa sentire ancora con forza la sua presenza: Obama è intervenuto, ma le Olimpiadi ci saranno; anche dall’Inghilterra si prevedono interventi, ma le violenze continuano. L’unico modo che hanno gli omosessuali di sopravvivere è reagire e dare battaglia: combattere questi sporchi omofobi con le loro stesse armi. </span><br />
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><br /></span>
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"> Ma non è finita qui: l’attivista LGBT Larry Poltavtsev parla di Occupy Pedophilia in modo aberrante:
“L’associazione è come al-Quaeda, una struttura molto vaga formata da cellule indipendenti, mai connessi né controllati gli uni dagli altri: è questa la chiave del loro successo. Ho notato che ogni gruppo ha registrato almeno dieci-quindici video”.
In Russia i gay cambiano look per evitare aggressioni
Ancora più preoccupanti le parole del proprietario di un locale gay di Sochi:
“Molte persone hanno cambiato il modo di vestire, hanno rimosso gli orecchini, cambiato il taglio dei capelli per evitare di avere problemi.</span><br />
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><br /></span>
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"> Ai tempi dell’Unione Sovietica, quando l’omosessualità era un reato, i gay venivano trattati meglio che al giorno d’oggi. Le persone comuni ci vedono come dei criminali, ci odiano”.</span><br />
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"> Sarebbe bene che voi iniziaste a odiare anche loro: è pure vero che la violenza richiama violenza, ma l’idea dell’omosessuale-vittima deve essere cancellata con i fatti e non solo con l’attivismo pacifico.</span><br />
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><br /></span>
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Fonte: Queerblog</span>Zeno Menegazzihttp://www.blogger.com/profile/08142309780353757018noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1080575833450448739.post-10988037357249217762013-09-05T21:06:00.004+02:002013-09-05T21:06:42.736+02:00LGBT nel mondo:la Russia e il mondo arabo-musulmano <div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhB9T6rWea5_8tLRez_WHjaOj49XJ_sYWYcmgygqqhlcDXbK56vNksLhLiXADfyx_9FAz2SX_Ju3yi7RdYS7F2qdb_foi9oDunjo0noZ62o24Y1dP07SgOuKE9c6SlPNo_jE1qGkT_9gcAe/s1600/russia-islam.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhB9T6rWea5_8tLRez_WHjaOj49XJ_sYWYcmgygqqhlcDXbK56vNksLhLiXADfyx_9FAz2SX_Ju3yi7RdYS7F2qdb_foi9oDunjo0noZ62o24Y1dP07SgOuKE9c6SlPNo_jE1qGkT_9gcAe/s320/russia-islam.jpg" width="226" /></a></div>
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><b>Arcigay Pianeta Urano Verona</b></span><br />
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">vi invita alla serata incontro-dibattito </span><br />
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><br /></span>
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><b><span style="color: magenta; font-size: large;">LGBT nel mondo: <br />la Russia e il mondo <br />arabo-musulmano </span></b><br /><br />Nell’ambito delle attività dello Sportello Migranti LGBT di Verona, Arcigay Pianeta Urano propone una serata di dibattito sul tema delle persecuzioni contro le persone LGBT nel mondo: faremo il punto della situazione con Pier Cesare Notaro (Il Grande Colibrì) sul mondo arabo-musulmano e con Marina Sorina, dottore di ricerca in letteratura russa e guida turistica, sul fronte più caldo di questo periodo, la Federazione Russa. </span><br />
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><br /></span>
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">L’incontro, aperto a tutti/e, sarà preceduto, dalle 20 alle 21, da un
aperitivo con buffet </span><br />
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><br /></span>
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><b>Ospiti: </b></span><br />
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><br /></span>
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><b>MARINA SORINA
</b><br />Dottore di ricerca in letteratura russa
e guida turistica sulla situazione
nella Federazione Russa </span><br />
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><br /></span>
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><b>PIER CESARE NOTARO
</b><br />Attivista e Blogger (Il Grande Colibrì)
sul mondo arabo-musulmano
<br /><br />Conduce e modera:
<br /><br /><b>DANIELE SPEZIARI
</b><br />Responsabile Cultura
e <b>Biblioteca Lgbt OBERON
</b>di <b>Arcigay Pianeta Urano Verona</b>
<br /><br />------------------
<br /><br />Ore 20 Aperitivo
<br />con offerta minima di 3 Euro
Per sostegno ad attività e sede
<br /><br />Ore 21 Dibattito
<br /><br />Dove: Milk Center – Via Nichesola, 9 - Verona / San Michele Extra / 7a Circ.
(Vicino Piazza del Popolo) <br /><br /> Info: daniele@arcigayverona.org
<br /><br /> Web & Blog: <a href="http://www.arcigayverona.org/">www.arcigayverona.org</a> - <a href="http://arcigayverona.blogspot.it/">arcigayverona.blogspot.it</a> - <a href="http://migrazionilgbtq.blogspot.it/">migrazionilgbtq.blogspot.it</a><br /></span><br />
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"> Evento Facebook: <a href="http://www.facebook.com/events/1374560319442919/">www.facebook.com/events/1374560319442919/</a></span>Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/01200981288682531953noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1080575833450448739.post-66603739692632618092013-05-05T11:57:00.000+02:002013-05-05T11:59:46.174+02:00"Free Uganda" - Martedì 14 Maggio 2013 @ Milk Center Verona<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhVEkYj3tZM1KfAiM0MepplYNvmIwFcaXCYwA5YZwTRvZZghNNfzXY99x1m8TujL79jMfkdan8JUWerOp8b47TCUw8sE_knHfWYaQeomUZ1CnOwLgv3lVEwk_TpH1sq_nlYBcjzD8Das-eb/s1600/Ffree-uganda-bann.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="238" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhVEkYj3tZM1KfAiM0MepplYNvmIwFcaXCYwA5YZwTRvZZghNNfzXY99x1m8TujL79jMfkdan8JUWerOp8b47TCUw8sE_knHfWYaQeomUZ1CnOwLgv3lVEwk_TpH1sq_nlYBcjzD8Das-eb/s320/Ffree-uganda-bann.jpg" width="320" /></a><br /></div>
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><b>Circolo pink GLBTE Verona</b> e <b>Arcigay Pianeta Urano </b><br />presentano
<br /><br /><b><span style="background-color: yellow; font-size: x-large;"><span style="color: red;">Free</span>Uganda<span style="color: red;">!</span>
</span></b><br /><br />incontro con <b>Sandra Namutebi</b> attivista lesbica dell'associazione <b>Freedom and Roam Uganda.
</b><br /><br />SABATO 14 MAGGIO 2013 - ore 21
al MILK Center Verona
<br /><br />La situazione in Uganda per le persone gay lesbiche e transessuali è sempre difficilissima. Dopo il tentativo da parte del parlamento ugandese di approvare una legge contro le persone GLBT il tasso di omofobia e transfobia nel Paese è molto cresciuto, dato che tanti pensano che la legge sia già in vigore. Molto frequenti sono le notizie di gay, lesbiche e trans attaccati fisicamente dalla polizia e dalla popolazione. Nessuno di noi ha scordato l'omicidio di David Kato, attivista gay ucciso nel 2011 proprio a causa della sua visibilità e del suo attivismo. Il disegno di legge rimane sempre lì con il rischio che approdi in Parlamento per essere discusso e magari approvato in Parlamento. I politici del nuovo parlamento, insediatosi nel 2011, assicurano che nella nuova versione è stata eliminata la pena di morte. Gli attivisti sono molto scettici su questa terribile precisazione e, fino a che non sarà reso pubblico il testo definitivo, rimangono sempre all'erta, perché l'incolumità fisica di gay lesbiche e trans in Uganda è continuamente a rischio. Per conoscere meglio questa, purtroppo, tragica realtà, il Circolo Pink e Arcigay Pianeta Urano hanno organizzato l'incontro con Sandra Numubeti, in Europa per cercare di attivare sempre più contatti affinché la vita delle persone GLBT in Uganda possa cambiare.<br /><br />La serata si svolgerà al <b>Milk Center di Via Nichesola, 9 (ex sede PD)</b> a San Michele Verona, dalle ore 21.00. In collaborazione con: Sportello LGBT Migranti Verona</span>Zeno Menegazzihttp://www.blogger.com/profile/08142309780353757018noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1080575833450448739.post-21596637135245635722012-05-20T11:37:00.001+02:002012-05-20T11:38:45.028+02:00Brutto clima in una parte d'Europa<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgpFw7g1LMCpc6w4BHTeiDR_2MuEMsq1POnKCveswZ5rKZD7KoCQQtpF1COiAUV11lhzXADVqam3SoPfWGeroyPof_YI_g2swUFb-d6lAqYfy6c4LvnzNFf-nrxvH7P1U96SDevz25jKkeB/s1600/alba-dorata-1.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgpFw7g1LMCpc6w4BHTeiDR_2MuEMsq1POnKCveswZ5rKZD7KoCQQtpF1COiAUV11lhzXADVqam3SoPfWGeroyPof_YI_g2swUFb-d6lAqYfy6c4LvnzNFf-nrxvH7P1U96SDevz25jKkeB/s200/alba-dorata-1.jpg" width="179" /></a></div>
<table border="0" cellpadding="0" cellspacing="0" style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><tbody>
<tr><td style="font-size: 12px;"><span style="color: white;">C'è un brutto clima in una parte d'Europa per le persone gay, lesbiche e trans. Il partito di estrema destra "Alba Dorata" entrato per la prina volta nel parlamento ellenico con propri deputati, ora minaccia la comunità lgbt. In Russia continua la repressione verso i gay con la richiesta di nuove leggi e sanzioni omofobe anche da parte del partito del presidente Putin.</span><br />
<span style="color: white;"><br /></span><br />
<a class="hp_1_title" href="http://www.gaynews.it/articoli/Mondo/88090/Grecia-neo-nazisti-minacciano-comunita-gay-di-Atene--Sarete-i-prossimi-.html" style="font-size: 15px; font-weight: bold; text-decoration: none;"><span style="color: white;">Grecia: neo-nazisti minacciano comunità gay di Atene, 'Sarete i prossimi'</span></a></td></tr>
<tr><td style="font-size: 12px;"><span style="color: white;"><img alt="" height="7" src="http://www.gaynews.it/img/trasparente.gif" width="1" /></span></td></tr>
<tr><td class="hp_1_subtitle" style="font-size: 13px;"><span style="color: white;">19-05-2012 - "Dopo gli immigrati, voi sarete i prossimi": questa la minaccia stampata su volantini lanciati sui marciapiedi del quartiere ateniese di Gazi</span><br />
<span style="color: white;"><br /></span><br />
<span style="color: white;">ANSA</span></td></tr>
</tbody></table>
<br />
<b><span style="color: yellow; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">----------------</span></b><br />
<b><span style="color: yellow; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><br /></span></b><br />
<b><span style="color: yellow; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Mosca vieta Gay Pride. Partito Putin, inasprire multe per manifestazioni
</span></b><br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><b><br /></b></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<b style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Le autorita' della capitale hanno vietato per il settimo anno consecutivo il Gay Pride (nella foto l'edizione 2011). Lo ha annunciato un alto responsabile del dipartimento sicurezza regionale di Mosca, Vassili Oleinik. I promotori della sfilata omosessuale hanno deciso di impugnare la decisione e sono intenzionati a tenere ugualmente il corteo il 27 maggio. </b></div>
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"></span><br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><br /></span></div>
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">
</span><br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><b>PARTITO PUTIN, INASPRIRE MULTE PER MANIFESTAZIONI</b> - Giro di vite contro le manifestazioni non autorizzate, mentre non accenna a spegnersi la protesta anti Putin: il partito del neo-presidente eletto, Russia Unita, ha presentato un progetto di legge per inasprire le multe contro i raduni senza permesso (1,5 mln rubli, pari a 38 mila euro circa, per gli organizzatori, e 1 mln di rubli, pari a 25 mila euro per i partecipanti). Ma oggi, giorno previsto per il voto, gli altri tre partiti (comunisti, Russia Giusta e liberaldemocratici) hanno minacciato di abbandonare l'aula se il provvedimento fosse stato presentato. Il partito di Putin si è detto disponibile a ridurre le multe (25 mila euro per gli organizzatori e 12.500 euro per i partecipanti) ma è intenzionato a far votare la legge. Alla fine il presidente della Duma, il ramo baso del parlamento, ha optato per un rinvio a martedì prossimo. Intanto la Corte Costituzionale ha sentenziato oggi che gli organizzatori delle manifestazioni devono pagare la multa (attualmente pari a 25 euro) per il superamento del numero autorizzato di partecipanti solo se esso ha rappresentato una "reale minaccia" alla sicurezza. </span></div>
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">
</span><br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><br /></span></div>
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">
<b><div style="text-align: justify;">
<b>AMNESTY, NAVALNI E UDALTSOV PRIGIONIERI COSCIENZA</b> - Amnesty International ha dichiarato "prigionieri di coscienza" il blogger anti Putin Alexiei Navalni e il capo del Fronte di sinistra Serghiei Udaltsov, entrambi leader dell'opposizione e condannati a 15 giorni di carcere per disobbedienza alla polizia in una manifestazione contro il leader del Cremlino. Lo riferisce l'agenzia Interfax. </div>
</b><div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<b><div style="text-align: justify;">
<b>TATARSTAN, MINISTRO CACCIATO PER TORTURE DIVENTA VICEPREMIER</b> - Era stato silurato due mesi fa come ministro degli interni del Tatarstan per uno scandalo di torture, ossia la morte di un detenuto sodomizzato dai poliziotti con una bottiglia, ma ora è stato promosso vicepremier della repubblica tartara. E' la parabola di Asgat Safarov, 50 anni, indotto alle dimissioni dal ministro degli interni del governo russo Rashid Nurgaliev . Ma il presidente del Tatarstan, Rustam Minnikhanov, lo ha nominato vice premier. Una promozione aspramente criticata oggi dai difensori dei diritti umani. Prima delle sue dimissioni, Safarov aveva fatto l'apologia della "crudeltà del Medioevo" in un libro i cui estratti erano stati pubblicati a fine marzo. </div>
</b></span><br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><b>PUTIN NOMINA OPERAIO ANTI-OPPOSIZIONE SUO RAPPRESENTANTE</b> - Propone a Putin di dargli man forte contro l'opposizione, e il rieletto presidente lo promuove suo plenipotenziario nell'importante distretto industrial-minerario degli Urali. E' la storia dell'operaio Igor Kholmanskix, capo reparto della piu' grande fabbrica russa di carri armati, UralVagonZavod di Nizhni Tagil, divenuto famoso il 15 dicembre scorso quando, nell'annuale diretta tv dell'allora premier Putin con i russi, andata in onda poco dopo l'inizio delle proteste nel paese, in un collegamento dalla fabbrica dichiaro': ''Se la nostra polizia non sa lavorare, e non e' in grado di far fronte alla situazione, noi veri uomini di qui siamo pronti a venire a Mosca per difendere la stabilita'''. Una prova di lealta' indefessa che il leader russo, e' noto, sa apprezzare e ricompensare. Specie in un momento di difficolta' per la sua immagine come quello attuale. Dopo la trasmissione, nella fabbrica fu creato un comitato operaio a sostegno di Putin alle elezioni presidenziali, guidato proprio da Kholmanskix. Tornato zar, Putin di recente ha visitato lo stabilimento annunciando la firma di un contratto del ministero della Difesa con Uralvagonzavod per 6 miliardi di rubli, valido 3 anni. Infine l'inattesa nomina, annunciata oggi dal capo del Cremlino ricevendo il 'controrivoluzionario' Kholmanskix nella sua residenza a Novo Ogariovo. Questi, va da se', ha accettato subito l'offerta. Scatenando subito polemiche e sarcasmi, dal web alla Duma.
Giornata contro l'Omofobia, S.Pietroburgo: sassi contro gay in bus
</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">I gay si sono riuniti al parco Petrovski, dove hanno lasciato volare in cielo palloncini di diverso colore. Ma gli agenti anti-sommossa sono stati costretti ad intervenire
</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Venerdì 18 Maggio 2012
fonte:Ansa</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Sono stati contestati e poi aggrediti in pullman con sassi e bottiglie i gay che hanno manifestato ieri a San Pietroburgo in occasione della ‘Giornata internazionale contro l’omofobia e la transfobia’. I gay si sono riuniti al parco Petrovski, dove hanno lasciato volare in cielo palloncini di diverso colore. Ma gli agenti anti-sommossa sono stati costretti ad intervenire per evitare il contatto con i loro contestatori che a viso coperto sono riusciti ad attaccare i pullman dei manifestanti.
</span></div>Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/01200981288682531953noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1080575833450448739.post-64128660575735911692012-05-10T23:23:00.002+02:002012-05-10T23:23:58.278+02:00Verona: Senegalese gay ottiene status di rifugiato politico<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgO-dZfboAWYiVxw0TdokUlkLQPmfksN0xBOOy-PbuLr0py7k-tE9CeTnL4o-oWnLE3DtQ25sg_65nA_V5oTDaVsDjYWYLwbB_BOzYTYGV8CEgAZFo1cwUXxet5itxF-c4BKGe02qCPke4w/s1600/219x173b.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="167" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgO-dZfboAWYiVxw0TdokUlkLQPmfksN0xBOOy-PbuLr0py7k-tE9CeTnL4o-oWnLE3DtQ25sg_65nA_V5oTDaVsDjYWYLwbB_BOzYTYGV8CEgAZFo1cwUXxet5itxF-c4BKGe02qCPke4w/s200/219x173b.jpg" width="200" /></a></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><b>IN QUESTO ARTICOLO DE L'ARENA, LA STORIA E' RACCONTATA IN MODO POCO PRECISO E NOI NON SIAMO MENZIONATI. SI TRATTA DI UN CASO CHE HA SEGUITO LO SPORTELLO MIGRANTI LGBT, E DI CUI SIAMO MOLTO FELICI!
Lorenzo Bernini </b></span></div>
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Giampaolo Chavan </div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Verona.
Il giovane senegalese non poteva che trovare nella città dell'amore il lieto fine delle sue traversie. A partire dal padre che voleva lavare l'onta di un figlio gay con il sangue. A continuare con il suo paese, il Senegal, che punisce fino alla morte «chiunque commetta un atto... con un individuo dello stesso sesso», recita l'articolo 319 del codice penale dello Stato africano. Da pochi giorni per il nuovo veronese, le sue vicissitudini, vissute fino a poche settimane fa, rimarranno un ricordo. Un brutto ricordo. La sua vita ha aperto un capitolo nuovo grazie alla convivenza con un giovane veronese. Ha fatto fatica a dichiarare la sua tendenza omosessuale, racconta il ricorso del suo legale, l'avvocato di Ravenna, Andrea Maestri. L'ha detto quando si è trovato sul precipizio della disperazione. Una sentenza del giudice di pace parlava chiaro: doveva tornare in Senegal. Era un clandestino e le leggi italiane non fanno sconti: se non hai un permesso di soggiorno, il tuo destino è segnato. Tornare a casa, voleva dire per lui rischiare la morte. Lo dice anche il Ministro dell'interno. Lo scrive nella decisione della commissione per il riconoscimento della protezione internazionale di Gorizia. Proprio perché gay nel suo paese, recita il provvedimento, «sarebbe sicuramente condannato e in carcere gli potrebbe succedere di tutto anche di essere ucciso». Alla luce anche di questa considerazione e della convenzione di Ginevra, la commissione non ha avuto dubbi e gli ha riconosciuto lo status di rifugiato politico. Fine dei tormenti. Stop alle paure dei controlli di polizia e carabinieri. E semaforo verde al suo nuovo amore veronese. È una storia da romanzo quello del giovane senegalese. È partito dal suo paese nel 2009 con visto turistico per la Spagna. In realtà, voleva andarsene per sempre dalla sua casa. Sapeva che nessuno nel suo paese poteva tollerare la sua attrazione verso le persone dello stesso sesso. Voleva venire in Italia. A Roma, c'era il figlio della prima moglie di suo padre. Nel frattempo, in Senegal si è venuto a sapere che lui era gay. Ed è scattato il ripudio dei famigliari. Non l'avrebbero mai accettato, lui l'ha capito subito. Li ha anche contattati e loro gli hanno fatto sapere che non lo volevano più vedere. È iniziato così il suo calvario. Ha lasciato Roma. Ha così iniziato a viaggiare lungo lo Stivale. Da clandestino. A Rimini e poi a Ravenna. E sono fioccati i decreti di espulsione. Il primo il 26 luglio 2010 a Rimini. Poi, inesorabile, è arrivata la sentenza del giudice di pace. Che, alla fine, riportava la parola-incubo: espulsione. «Il coming out come persona omosessuale», scrive il legale nel ricorso, «è maturato faticosamente». È stato il suo compagno veronese a spronarlo, a insistere perchè raccontasse, scrivesse alle autorità la verità. Che lui era gay, che se tornava in Senegal, la sua vita avrebbe assunto i contorni di un perimetro di una cella, che suo padre lo voleva uccidere. Che là, come purtroppo capita a volte anche qui in riva all'Adige, essere omosessuali è una vergogna. Da non dire a nessuno. E lui ha ceduto. Si è rivolto ad un legale. Ha spiegato e raccontato. È partito poi il ricorso, depositato il 25 novembre scorso in questura a Verona, la città dell'amore per antonomasia, di Romeo e Giulietta che ha così accolto un giovane discriminato. E pochi giorni fa la risposta del ministero dell'interno: «Sei un rifugiato politico» è stata la sentenza. Vuol dire che il senegalese può vivere qui. Che gli sono stati riconosciuti finalmente i diritti. I suoi diritti. Anche quello di vivere un amore con il suo compagno. </div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<b> Fonte: L'ARENA</b></div>
<div style="text-align: justify;">
<b> Pubblicato da Lorenzo Bernini su <a href="http://sportellomigrantilgbtverona.blogspot.it/" target="_blank">SPORTELLO LGBT MIGRANTI VERONA</a></b></div>
</span>Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/01200981288682531953noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1080575833450448739.post-69533734828720978642012-05-06T11:22:00.003+02:002012-05-06T11:22:42.041+02:00Per l'UCOI i matrimoni gay sono contronatura<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg5dP8zfmdeON7wyLxl94FuKBIUqvSf5Sy4kE0yuCNAJWbMEksihe-EGZaCcqsLvqrCRBEvOrjzIN2cp2rZWWGTgXCug-I-Sc3iGGZrAzmd4IaZjCJLd2JwrXNOFT-ym8biGsv2CJm1JF9Y/s1600/izzedin_elzir.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg5dP8zfmdeON7wyLxl94FuKBIUqvSf5Sy4kE0yuCNAJWbMEksihe-EGZaCcqsLvqrCRBEvOrjzIN2cp2rZWWGTgXCug-I-Sc3iGGZrAzmd4IaZjCJLd2JwrXNOFT-ym8biGsv2CJm1JF9Y/s200/izzedin_elzir.jpg" width="133" /></a></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><b>L'omosessualita' per l'Islam e' sbagliata</b>, non e' una condizione normale. Per questo nessun Imam potra' mai benedire una coppia gay come avvenuto in Francia, sarebbe contro la nostra religione". Lo ha dichiarato a proposito dei matrimoni gay, <b>Elzir Izzedine presidente dell' Ucoi (Unione delle Comunita Islamiche Italiane)</b> ospite del programma televisivo KlausCondicio condotto da Klaus Davi e in onda su You Tube, nell'ambito di una inchiesta su Islam e omosessualita'.
Nel corso della puntata il presidente dell'Ucoi ha anche detto: "noi non vogliamo intervenire nelle scelte dello stato italiano se ritiene di riconoscere le coppie gay. Ognuno deve poter vivere come ritiene la propria vita. Sono scelte dello stato laico; ma dal punto di vista della religione islamica il matrimonio gay non potra' mai essere ne' benedetto ne' celebrato in una Moschea. Per l'Islam un matrimonio si puo' celebrare solo tra maschio e femmina". Izzedine ha anche ribadito pero' che "le comunita' islamiche italiane non promuoveranno alcuna azione contro i matrimoni gay. Sono scelte dello stato civile nelle quali noi non intendiamo entrare.
Detto questo chi accetta i valori musulmani deve accettare l'Islam. Il Corano condanna l'omosessualita' perche' non e' una scelta religiosa. Non e' una vita normale, e' anormale, ma non si puo' dire che sia una scelta religiosa". E quanto all'imam francese che ha benedetto i matrimoni gay, Izzedine l'ha definita "una presa in giro". L'Ucoi ha pero' anche condannato le persecuzione degli omosessuali in alcuni paesi arabi: "siamo contrari a qualsiasi forma di persecuzione e discriminazione".<br /><br /><b>Fonte: <a href="http://www.gaynews.it/" target="_blank">Gay News</a><br />postato da: <a href="http://zenomenegazzi.blogspot.it/" target="_blank">Zeno Menegazzi</a></b></span></div>Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/01200981288682531953noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1080575833450448739.post-57080689959828831752012-05-01T19:08:00.001+02:002012-05-01T19:08:47.899+02:00Altri arresti di militanti gay in Russia il 1° Maggio<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhZ16ccCX_xdJxm1nywPcsay-nn1WYv8B4aAIhnH_uACX7esa7_2pa1yGB09mMzADDtPtmrpuiAOWrVAj-dhp9Sq1jdzGaDjzO1LvHWz1f4FAMWaRM07BwN4oPJPBQg90ncjDixWVGQ0P93/s1600/russia.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="150" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhZ16ccCX_xdJxm1nywPcsay-nn1WYv8B4aAIhnH_uACX7esa7_2pa1yGB09mMzADDtPtmrpuiAOWrVAj-dhp9Sq1jdzGaDjzO1LvHWz1f4FAMWaRM07BwN4oPJPBQg90ncjDixWVGQ0P93/s200/russia.jpg" width="200" /></a></div>
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><b>Primo Maggio in Russia: 17 militanti omosessuali fermati a San Pietroburgo
Lo hanno affermato fonti locali. ''Almeno 17 persone sono state fermate'', ha precisato Iuri Gavrikov, leader di GayRussia a San Pietroburgo</b></span><br /><span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><br />San Pietroburgo – Diciassette militanti gay sono stati fermati oggi a margine di una manifestazione per celebrare il primo maggio a San Pietroburgo in Russia. Lo hanno affermato fonti locali. ''Almeno 17 persone sono state fermate'', ha precisato Iuri Gavrikov, leader di GayRussia a San Pietroburgo. Le persone fermate sventolavano bandiere arcobaleno e portavano striscioni con su scritto: ''Per l'uguaglianza dei diritti''. Sono state fermate perche', stando alla stessa fonte, hanno ''violato la legge che vieta la propaganda omosessuale'' in vigore nella citta'. La polizia ha fatto sapere che non c'e' stato nessun fermo tra i membri della comunita' gay, senza fornire ulteriori dettagli.</span>Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/01200981288682531953noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1080575833450448739.post-88821819004708290502012-03-28T20:33:00.003+02:002012-03-28T20:36:19.386+02:00Addio Daniel, giovane vittima dell'omofobia nazista<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj6CjrD5cqNAL577U0EKaastoOpync6cZeaOz_lPAaLfkR8GV1SfDS_5eg5lhSXn00xIU9EJp3ubTDxH4I3qLsRZfzZRolYrhkBIe6bMNEVXvUcI9rNwluVhb0XAPXG2ZTh_cQql3JVhWyR/s1600/daniel_zamudio.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="116" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj6CjrD5cqNAL577U0EKaastoOpync6cZeaOz_lPAaLfkR8GV1SfDS_5eg5lhSXn00xIU9EJp3ubTDxH4I3qLsRZfzZRolYrhkBIe6bMNEVXvUcI9rNwluVhb0XAPXG2ZTh_cQql3JVhWyR/s200/daniel_zamudio.jpg" width="200" /></a></div>
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">È morto martedì sera, ora del Cile, poco prima dell'1,00 in Italia, Daniel Zamudio, il giovane omosessuale cileno aggredito, picchiato e torturato da un gruppo di neonazisti. L'annuncio è stato dato dal direttore del Policlinico di Santiago del Cile, il Posta Central.</span><br />
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><br /></span><br />
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><b> L'AGGRESSIONE E LE TORTURE</b> - Zamudio, che aveva 24 anni, è stato assalito a inizio marzo in un parco della città, il San Borja: è stato torturato per oltre sei ore (gli è stato staccato un orecchio, bruciata una gamba, incise delle svastiche su petto e spalla usando cocci di bottiglia, lo hanno colpito al cranio con un masso) e poi è stato ridotto in fin di vita a calci e pugni.
Tutto questo in un punto in pieno centro, ben custodito per la presenza di una casermetta dei carabinieri a guardia di un monumento nazionale. Il dieci di marzo sono stati arrestati quattro giovani tra i 19 e i 26 anni con l'accusa di tentato omicidio, accusa che ora naturalmente sarà modificata. Rischiano dai
dieci anni all'ergastolo.</span><br />
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><br /></span><br />
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><b>GLI ARRESTI</b> - Domenica sera era stata decretata la morte cerebrale per Zamudio giovane. Numerose persone, in questi giorni, si sono recate davanti all'ospedale per testimoniare il proprio dolore e sostegno, lasciando fiori e candele. Il portavoce del Movimento di integrazione e liberazione omosessuale
cileno (Movilh), Jaime Parada, ha ribadito al giornale El Mostrador che Zamudio «è una vittima dell'intolleranza, dell'omofobia e dell'odio che certe persone coltivano» e che coloro che non hanno voluto una legge antidiscriminazione «sono i primi discriminatori».</span><br />
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><br /></span><br />
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"> Fonte: <b><a href="http://sportellomigrantilgbtverona.blogspot.it/" target="_blank">Sportello LGBT Migranti Verona</a></b></span>Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/01200981288682531953noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1080575833450448739.post-1332036634205112912012-03-03T12:27:00.001+01:002012-03-03T12:28:45.776+01:00San Pietroburgo mette fuori legge la propaganda gay e trans<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjnACNpz_Sz9GVIjfgR32307uZ5AREOEOFUQpYCumN2wMRrId85P8yotqY04xQe2vsy-kojBPMxIdcvzyEQiJywZum3_M20g12a-3jw1IiKnLIVhTvKBHM5r3HKFYrnlIwnBtZTjUkWEm6d/s1600/russia3web.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="266" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjnACNpz_Sz9GVIjfgR32307uZ5AREOEOFUQpYCumN2wMRrId85P8yotqY04xQe2vsy-kojBPMxIdcvzyEQiJywZum3_M20g12a-3jw1IiKnLIVhTvKBHM5r3HKFYrnlIwnBtZTjUkWEm6d/s400/russia3web.jpg" width="400" /></a></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<br />
<div style="text-align: justify;">
<table border="0" cellpadding="0" cellspacing="0" style="text-align: right;"><tbody>
<tr>
<td class="hp_1_category"><div style="text-align: left;">
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; text-align: justify;">Crollata l'URSS, qualcuno in Russia e nei paesi ex-sovietici pensava che le cose per le persone lesbiche, gay e trans sarebbero potute cambiare soltanto in meglio, ma così non è stato. E passato più di un ventennio da quando il grande paese comunista non c'è più, e poco meno di venti da quando l'articolo del codice sovietico che puniva l'omosessualità e stato abrogato, ma le cose sono addirittura peggiorate; dai divieti di organizzare "gay pride" e manifestazioni, fino a quest'ultima bruttisima e pericolosa legge antigay e trans approvata a San Pietroburgo. Il parlamento cittadino influenzato da una crescente ideologia fascista e nazionalista. E' importante che le organizzazioni per i diritti umani, di lotta per la democrazia ed lgbt, mantenessero una continua mobilitazione fino a quando questa legge non sarà abrogata. Sarebbe necessario prevedere azioni di boicottaggio di prodotti e di viaggi verso la Federazione Russa.</span></div>
<div style="text-align: left;">
-------------------- </div>
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><b></b></span><br />
<div style="text-align: left;">
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><b><b>Russia: San Pietroburgo mette
fuori legge la 'propaganda omosessuale'</b></b></span></div>
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><b>
</b></span></td></tr>
<tr>
<td style="text-align: left;"><span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><img alt="" height="7" src="http://www.gaynews.it/img/trasparente.gif" width="1" /></span></td></tr>
<tr>
<td class="hp_1_subtitle"><div style="text-align: left;">
<b style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Con 29 sì e 5 no è stata approvata a San Pietroburgo una
legge che prevede l’eliminazione di quella che i suoi propositori hanno chiamato
“propaganda” dell’omosessualità<br /><br />fonte: Gaynews - Agenzia Radicale</b></div>
</td></tr>
</tbody></table>
</div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">La legge dopo aver definito la “propaganda” come la “diffusione mirata e senza
freni di informazioni in grado di mettere a repentaglio la salute e lo sviluppo
morale e spirituale dei minori, incluse quelle che potrebbero creare un’immagine
distorta dell’equivalenza sociale fra relazioni coniugali tradizionali e non”,
mette al bando tutte quelle “azioni pubbliche, volte alla promozione della
sodomia, del lesbismo, della bisessualità e del ‘transgenderismo’ tra i minori”,
che verranno inoltre punite con multe fino a 17mila dollari.</span></div>
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"></span><br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><br /></span></div>
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">
<div style="text-align: justify;">
La decisione
di San Pietroburgo ha contagiato anche altre città intenzionate ad adottare
misure simili, seminando così non poche preoccupazioni tra i gruppi gay del
paese che ora temono che le loro attività possano essere bloccate. Oggetto delle
accuse sarebbero proprio i gruppi a sostegno dei diritti degli omosessuali
ultimamente particolarmente impegnati a far convergere l’attenzione sul tema,
soprattutto nelle città di San Pietroburgo e Mosca.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Non a caso la
suddetta misura, infatti, è suonata a molti come una dichiarazione di guerra
contro l’operato degli attivisti, oltre che “una dichiarazione della sovranità
morale della Russia” come l’ha definita Vitaly V. Milonov, uno dei principali
pianificatori della legge nonché accanito sostenitore della chiesa ortodossa di
Russia. Dopo aver definito l’omosessualità una “perversione”, Milonov ha puntato
il dito contro gli attivisti per i diritti umani, rei, a suo avviso, di aver
condotto una campagna di conversione tra i bambini russi con l’appoggio dei
governi occidentali. </div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
La legge sarebbe per Igor Kochetkov, capo della
rete LGBT russa con sede a San Pietroburgo una vera e propria “assurdità” tanto
quanto lo sarebbe “voler spengere la luce del sole”: “si può adottare una legge”
in tal senso, spiega ancora Kochetkov, ma nessuno “avrebbe l’abilità di metterla
in atto”. Allo stesso modo “anche se qualcuno lo volesse, nessuno tipo di
propaganda sarebbe in grado di trasformare un eterosessuale in gay”, afferma lo
stesso.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Secondo il “New York Times”, l’omosessualità è al centro del
dibattito pubblico in Russia solamente da qualche anno. Nonostante, infatti, la
legge che puniva le relazioni tra uomini con il carcere fosse stata abrogata nel
1993, il tema dell’omosessualità ha costituito per tanto tempo (e forse lo è
tuttora) un vero e proprio tabù.</span><br />
<br />
In tutto il mondo, le organizzazioni lgbtqi e quelle per i diritti umani hanno organizzato Flashmob e Flash pride di protesta. Sotto il blitz organizzato da Queerlab a Roma - <a href="http://www.queerlab.it%20/" target="_blank">www.queerlab.it </a></div>
<div style="text-align: justify;">
<br />
<br />
<header style="background-color: #e3f4f4; color: #45484c; float: left; font-size: 13px; line-height: 20px; margin-bottom: 0px; text-align: -webkit-auto; width: 610px;"><h1 class="title" style="background-color: #45484c; color: white; float: left; font-family: BebasNeueRegular; font-size: 36px; font-weight: normal; line-height: 48px; margin-bottom: 15px; margin-left: -25px; margin-right: 0px; margin-top: 0px; padding-bottom: 0px; padding-left: 10px; padding-right: 15px; padding-top: 0px; position: relative; text-align: left; text-shadow: rgba(0, 0, 0, 0.0976563) 0px 1px 0px; text-transform: uppercase;">
<a href="http://www.queerlab.it/index.php?option=com_content&view=article&id=15:flashpride-davanti-all-ambasciata-russa&catid=12&Itemid=116" style="color: white; text-decoration: none;" title="flashPride davanti all'ambasciata russa">FLASHPRIDE DAVANTI ALL'AMBASCIATA RUSSA</a></h1>
</header><br />
<div class="content clearfix" style="background-color: #e3f4f4; color: #45484c; font-size: 13px; line-height: 20px; margin-bottom: 0px; text-align: -webkit-auto;">
<div style="margin-bottom: 15px; text-align: left;">
“Adesso multateci tutti”: gli attivisti dell’associazione QueerLab hanno dato vita ad un fash-Pride questa mattina, davanti all’ambasciata russa a Roma, per protestare contro la legge antigay approvata mercoledì a San Pietroburgo. La norma approvata nella città federale russa prevede multe da 120 a 12.000 euro per coloro che parlano di omosessualità pubblicamente . </div>
<div style="margin-bottom: 15px; margin-top: 15px; text-align: justify;">
<img border="0" src="http://www.queerlab.it/images/russia5web.jpg" style="border-bottom-width: 0px; border-color: initial; border-image: initial; border-left-width: 0px; border-right-width: 0px; border-style: initial; border-top-width: 0px; float: right; margin-bottom: 5px; margin-left: 5px; margin-right: 5px; margin-top: 5px;" width="400" /></div>
<div style="margin-bottom: 15px; margin-top: 15px; text-align: justify;">
“La Rivoluzione Queer non Russa”, con un riferimento alla storica campagna pubblicitaria del Manifesto, è stato lo slogan scelto dai giovani attivisti romani per lanciare un messaggio al governatore di San Pietroburgo, Georgy Poltavchenko. “Le speranze che il governatore fermi quella legge sono minime – hanno spiegato gli organizzatori – ma era importante mandare un messaggio di solidarietà alle persone omosessuali e transessuali russe”. “Anche da Roma – continuano – è importante lanciare un messaggio chiaro: è impensabile censurare l’omosessualità!”.</div>
<div style="margin-bottom: 15px; margin-top: 15px; text-align: justify;">
In base alla norma appena approvata, è definita “propaganda” omosessuale “la diffusione mirata e incontrollata di informazioni in grado di danneggiare la salute e lo sviluppo morale e spirituale dei minori”, in particolare quelle informazioni che possono creare “un’impressione distorta” delle “relazioni coniugali”.</div>
<div style="margin-bottom: 15px; margin-top: 15px; text-align: justify;">
<img border="0" src="http://www.queerlab.it/images/russia3web.jpg" style="border-bottom-width: 0px; border-color: initial; border-image: initial; border-left-width: 0px; border-right-width: 0px; border-style: initial; border-top-width: 0px; float: left; margin-bottom: 5px; margin-left: 5px; margin-right: 5px; margin-top: 5px;" width="400" />“È evidente – sostengono gli attivisti di QueerLab – che questa legge potrà essere usata, e sarà sicuramente usata, per ridurre le persone omosessuali e transessuali all’invisibilità, per schedare le associazione lgbt e per impedire le manifestazioni pubbliche come i gay pride”. E proprio per rivendicare il diritto a manifestare l’orgoglio e la visibilità, i manifestanti hanno sparato coriandoli e lustrini colorati come durante le parate dei pride.</div>
<div style="margin-bottom: 15px; margin-top: 15px; text-align: justify;">
“Dopo le violenze e i divieti al pride di Mosca – aggiunge uno dei manifestanti – questa legge è un altro allarmante segnale di quanto la Russia stia diventando un paese invivibile per le persone lgbt”.</div>
<div style="margin-top: 15px; text-align: justify;">
QueerLab è una nuova associazione lgbt romana, nata nell’ottobre scorso, che ha dato vita ad un blitz simile il 1° dicembre, in occasione della Giornata mondiale della lotta all’Aids, per protestare, davanti alla statua a Karol Woytjla alla stazione Termini, contro le politiche anti-preservativo del Vaticano.</div>
</div>
</div>
</span>Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/01200981288682531953noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1080575833450448739.post-90271822010664988862012-02-27T23:50:00.001+01:002012-02-27T23:50:44.040+01:00Contro la legge omofoba di San Pietroburgo - Flash Mob Internazionale<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEixKKbGwpqswAsZ_Yq0IyWKHWZ4HMaKpNi-U9Se3NqJ1Suy_IWV5aTziZipuj5nyXiTbW_v9KzPr2FKdyeB_h34JLcCXcM9C7pU8IfChkZgAXz0gjaGzNvtbdlri5-JORdxo0YhK1S3x5E2/s1600/russia-antigay.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEixKKbGwpqswAsZ_Yq0IyWKHWZ4HMaKpNi-U9Se3NqJ1Suy_IWV5aTziZipuj5nyXiTbW_v9KzPr2FKdyeB_h34JLcCXcM9C7pU8IfChkZgAXz0gjaGzNvtbdlri5-JORdxo0YhK1S3x5E2/s200/russia-antigay.jpg" width="200" /></a></div>
<div style="text-align: justify;">
<b style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">OMOFOBIA IN RUSSIA: 28 Febbraio 2012 - FLASHMOB A MILANO, DAVANTI CONSOLATO RUSSO, CONTRO NUOVA LEGGE CHE COLPISCE PERSONE LGBTI. IN CORSO MOBILITAZIONE INTERNAZIONALE. </b></div>
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Roma, 27 febbraio 2012
Comunicato Stampa dell’Associazione Radicale Certi Diritti:
L'Associazione Radicale Certi Diritti e l'Associazione Radicale Enzo Tortora organizzano, domani martedì 28 febbraio, alle ore 17, un flashmob a Milano in Piazza Segesta (di fronte al Consolato di Russia) per chiedere al Governatore di San Pietroburgo di mettere il veto sulla legge omofoba che vuole limitare la libertà d’espressione nella regione e per dire agli italiani di non visitare più la città se la legge dovesse essere approvata. L’iniziativa è fatta in partnership con l'associazione AllOut.org, che ha lanciato un boicottaggio globale di San Pietroburgo. Hanno aderito anche l'Associazione AnnaViva e il Centro d'Iniziativa Gay - Arcigay Milano.
Il 29 febbraio la città di San Pietroburgo potrebbe approvare in terza e ultima lettura una legge che renderebbe illegale scrivere un libro, pubblicare un articolo o parlare in pubblico di omosessualità. Questa legge è chiaramente volta a criminalizzare qualunque attività o informazione relativa alle persone LGBTI e alle relazioni tra persone dello stesso sesso, in patente violazione delle libertà di espressione e associazione nonché degli impegni presi dalla Russia ratificando la Convenzione europea per la salvaguardia dei diritti dell'uomo e delle libertà fondamentali.
Nonostante la condanna dell’UE (http://www.certidiritti.it/parlamento-europeo-approva-risoluzione-di-condanna-nei-confronti-della-russia-per-le-leggi-omofobe) e anche dell’Italia (http://www.certidiritti.it/ministro-degli-esteri-italiano-risponde-a-certi-diritti-e-senatore-perduca-su-gravi-fatti-omofobi-della-regione-di-san-pietroburgo-italia-impegnata-contro-omofobia) la legge sarà probabilmente approvata. La terza e ultima votazione sul provvedimento avverrà il 29 febbraio e aprirà una finestra di 10 giorni per il Governatore di San Pietroburgo Petrenko di porre il veto.
Alla vigilia del voto finale i partecipanti all’iniziativa nonviolenta si uniranno a una crescente rete internazionale di flashmob davanti ad Ambasciate e Consolati russi coordinata dall’Associazine AllOut.org <b>(manifestazioni si terranno a Parigi, New York, Buenos Aires, Rio, Berlino, Milano, Anversa e molte altre città in solidarietà con i gruppi di San Pietroburgo). </b></div>
<br /><b> Facebook Event Page: <a href="https://www.facebook.com/events/313267152053799/" target="_blank">https://www.facebook.com/events/313267152053799/</a></b></span>Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/01200981288682531953noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1080575833450448739.post-70349146463233749262012-02-25T10:40:00.001+01:002012-02-25T10:44:08.896+01:00Certi Diritti traduce in lingua Swaihli Hillary Clinton<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh68rjmtHsNl8hlDLQDaf0xqSeZFqG7coLa8_2dCYpU5mLXuKKYYpzw7WirofoCVvYOlt9dE1nuK0rv9UUPUgEFJVA1gRfbpsD7UW23BOm91vaacHS0awvPz2iiPhUw-w-XRIAswUb6FNGG/s1600/hillary-clinton1.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="133" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh68rjmtHsNl8hlDLQDaf0xqSeZFqG7coLa8_2dCYpU5mLXuKKYYpzw7WirofoCVvYOlt9dE1nuK0rv9UUPUgEFJVA1gRfbpsD7UW23BOm91vaacHS0awvPz2iiPhUw-w-XRIAswUb6FNGG/s200/hillary-clinton1.jpg" width="200" /></a></div>
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><b>TRADOTTO IN LINGUA SWAIHLI IL DISCORSO DEL SEGRETARIO DI STATO USA HILLARY CLINTON: ‘I DIRITTI DELLE PERSONE LGBT SONO DIRITTI UMANI’ TENUTO A GINEVRA LO SCORSO 6 DICEMBRE. IL TESTO INVIATO ALLE ONG E ASSOCIAZIONI AFRICANE CHE LAVORANO PER LA PROMOZIONE E DIFESA DEI DIRITTI CIVILI.
</b><br /><br />Roma, 23 febbraio 2012
<br />Comunicato Stampa dell’Associazione Radicale Certi Diritti:
<br /><br /> “Hotuba ya katibu wa taifa la serikali ya marekani….”
L’Associazione Radicale Certi Diritti ha tradotto in lingua Swaihli, la lingua ufficiale dell’Unione Africana, il testo dell’intervento del Segretario di Stato Usa Hillary Clinton, tenuto lo scorso 6 dicembre a Ginevra alla più grande Conferenza mondiale mai organizzata dall’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (UNCHR), in occasione della giornata mondiale dei Diritti Umani, alla quale hanno partecipato oltre 145 paesi e organizzazioni provenienti da tutto il mondo.<br /><br /> L’Associazione Radicale Certi Diritti invierà alle Ong e alle associazioni africane che si battono per i diritti civili e umani il testo dello storico intervento. Il testo verrà diffuso in particolare in Uganda.
La lingua Swahili è diffusa in gran parte dell'Africa orientale, centrale e meridionale. È la lingua nazionale di Tanzania, Kenya e Uganda, nonché lingua ufficiale dell'Unione Africana. Lo parlano come prima lingua circa 5-10 milioni di persone, e come seconda lingua circa 80 milioni. Ci sono comunità di lingua swahili in molte città portuali anche al di fuori dell'Africa. Data la sua grande diffusione, e la parentela con le altre lingue bantu, lo swahili svolge la funzione di lingua franca in gran parte dell’Africa sub-sahariana.
<br /><br /><b> Al seguente link il testo integrale in lingua Swahili:</b><a href="http://www.certidiritti.it/hotuba-ya-katibu-wa-taifa-la-serikali-ya-marekani-hillary-clinton-mjini-geneva-tarehe-6-mwezi-wa-kumi-na-mbili" target="_blank">http://www.certidiritti.it/hotuba-ya-katibu-wa-taifa-la-serikali-ya-marekani-hillary-clinton-mjini-geneva-tarehe-6-mwezi-wa-kumi-na-mbili</a><br /><br /><b> Al seguente link il testo integrale in lingua italiana:</b>
<a href="http://www.certidiritti.it/certi-diritti-pubblica-la-traduzione-italiana-integrale-del-discorso-di-hillary-clinton-per-la-giornata-mondiale-dei-diritti-umani">http://www.certidiritti.it/certi-diritti-pubblica-la-traduzione-italiana-integrale-del-discorso-di-hillary-clinton-per-la-giornata-mondiale-dei-diritti-umani</a></span>Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/01200981288682531953noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1080575833450448739.post-2237415918088233092012-02-12T11:18:00.000+01:002012-02-12T11:18:25.301+01:00Nuova Tunisia: Libertà Si, ma non per i gay<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiGMkKdsu6h-z85xtTN1xHTqX4rGkNGk_EbBGuuhd-FJqb1XRmCu9-Fp81r_PGRAVkyxEilX2u6psKlXNy5fYTxTkXd8TSHFbOZzdfkXkH-tGTT3QkLUva22OUjNEVsU7eoz2NYrB2u1PvB/s1600/gayday-magazine.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="186" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiGMkKdsu6h-z85xtTN1xHTqX4rGkNGk_EbBGuuhd-FJqb1XRmCu9-Fp81r_PGRAVkyxEilX2u6psKlXNy5fYTxTkXd8TSHFbOZzdfkXkH-tGTT3QkLUva22OUjNEVsU7eoz2NYrB2u1PvB/s320/gayday-magazine.jpg" width="320" /></a></div>
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><b>Nella 'nuova' Tunisia 'democratica': al bando Gayday, la rivista omosessuale
</b><br /></span><br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Durante un’intervista alla emittente televisiva “TnMedias”, il ministro per i dirtti umani ha sostenuto che "la libertà di espressione ha dei limiti" </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Gayday magazine. Tante le cose cambiate nella nuova Tunisia, quella della “Rivoluzione dei Gelsomini”. Ora anche la comunità omosessuale ha il coraggio di uscire allo scoperto con una rivista, “Gayday magazine”, “La prima rivista gay dalla Tunisia”, come si legge nella home page del blog arabo. Ora tutti hanno il diritto di esprimere il proprio orientamento sessuale, oppure no?
Libertà repressa. Sulla questione si è esperesso, Samir Dilou, del partito islamico Ennahda, eletto ministro per i diritti umani, dopo le prime libere elezioni nella Tunisia “democratica”. Durante un’intervista alla emittente televisiva “TnMedias”, il ministro ha sostenuto che «la libertà di espressione ha dei limiti (…) gli omosessuali sono cittadini, ma devono rispettare le linee rosse disegnate dalla nostra religione, dalla nostra tradizione e dalla nostra civiltà». Il ministro ha dichiarato, inoltre, che «le perversioni sessuali non sono certo un diritto umano, gli omosessuali dovrebbero farsi curare» e, di conseguenza, non sono ammissibili riviste come Gayday magazine.
Omofobia “moderata”. La linea censoria di Samir Dilou va inscritta in una tradizione culturale, tipica di molti Paesi arabi e africani, decisamente omofoba, al punto da ricorrere, a seconda degli Stati, a punizioni corporali, carcere, tortura o pena di morte per chi viene riconosciuto come omosessuale. In tale contesto, la posizione del ministro tunisino è decisamente moderata e si spera che gli effetti della “Primavera araba” si facciano sentire sul lungo periodo, portando al pieno riconoscimento del diritto di espressione per tutti, indistintamente. (di Giovanna Fraccalvieri)</span></div>
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><br /> Fonte: <b>New Notizie</b> e <b>gaynews</b></span>Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/01200981288682531953noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1080575833450448739.post-75160305688923894002012-02-09T23:12:00.000+01:002012-02-09T23:12:13.538+01:00Sudafrica: condanna esemplare contro lo 'stupro correttivo. 18 anni di carcere<div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiGG-DOHgQ1yCMI8EfXyazuPoNRlssqQvhaC5QftTvbNXJmODSKUyu1pREDaiW_eL5qPbyi-09nCQeivP7M3MlnSbVJhxjrG1nAuMOu7Ta6CwIJ4IXyCHBgUjXAeMcQpzMz8Z2IczpExz6c/s1600/corrective-rape.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"></a></div>
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiGG-DOHgQ1yCMI8EfXyazuPoNRlssqQvhaC5QftTvbNXJmODSKUyu1pREDaiW_eL5qPbyi-09nCQeivP7M3MlnSbVJhxjrG1nAuMOu7Ta6CwIJ4IXyCHBgUjXAeMcQpzMz8Z2IczpExz6c/s1600/corrective-rape.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="240" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiGG-DOHgQ1yCMI8EfXyazuPoNRlssqQvhaC5QftTvbNXJmODSKUyu1pREDaiW_eL5qPbyi-09nCQeivP7M3MlnSbVJhxjrG1nAuMOu7Ta6CwIJ4IXyCHBgUjXAeMcQpzMz8Z2IczpExz6c/s320/corrective-rape.jpg" width="320" /></a><br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><strong>Quattro uomini nel 2006, vicino a Città del Capo, ammazzarono con nove coltellate Zoliswa Nkonyana. Oltre 30 donne sono morte negli ultimi 10 anni per le conseguenze di questa pratica
</strong></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Sono stati condannati a 18 anni di carcere i quattro uomini che nel Febbraio
2006, a Khayelitsha vicino a Città del Capo, in Sudafrica, ammazzarono con nove
coltellate Zoliswa Nkonyana, dopo averla lapidata. Il motivo dell’agguato fu la
condotta dichiaratamente omosessuale della diciannovenne. In Sudafrica la
Costituzione protegge le persone in base all’orientamento sessuale, ma di fatto
l’omofobia non è tollerata.<br /><br />Già a Dicembre Human Rights Watch aveva
denunciato i maltrattamenti nei confronti degli omosessuali, nonostante le leggi
liberali vigenti nel paese. Oggi, all’esterno del tribunale di Città del Capo,
una folla di giovani attivisti esultava per la sentenza. Per il patrigno di
Zoliswa, Gcimunzi Mandindi, il verdetto è “una lezione importante per il paese.”
“Dopo sei anni di processo, 50 rinvii, accuse cadute, nuovi indizi e nuovi
sospetti, ci sentiamo finalmente meglio, liberi, e forse riusciremo anche a
dimenticare”, ha dichiarato ai fotografi e ai giornalisti accorsi a raccogliere
le sue reazioni.<br /><br />Zoliswa è diventata il simbolo della lotta di gay,
bisessuali e transessuali in Sudafrica, spesso vittime di crimini odiosi. Jayne
Arnott di Triangle Project ha dichiarato al canale televisivo tutto
informazione, News24, che la Corte nei prossimi mesi dovrà giudicare altri
quattro, o forse più, casi simili a quello si Zoliswa. Molti di questi, ha
continuato la Arnott, sono ascrivibili all’odiosa categoria degli “stupri
correttivi”, ovvero quando una donna viene ripetutamente violentata da una banda
di uomini per guarirla dalla sua omosessualità.<br /><br />Secondo fonti sicure,
oltre trenta donne sono morte negli ultimi dieci anni per le conseguenze di
questa pratica, e per la Fondazione “Luleki Sizwe”, che si occupa proprio di
sostenere le vittime dello stupro correttivo, ogni settimana non meno di dieci
donne vengono “rieducate” nella sola Città del Capo. Il caso di Zoliswa, tra i
processi più lunghi della storia del paese, per la Arnott ha dimostrato come la
Corte e la polizia non fossero ancora preparati ad affrontare reati
simili.<br /><br />“Nonostante la lentezza del processo, in ogni caso questo è un
grande giorno per i diritti delle persone LGBTI, perché questa sentenza ha
creato un precedente nella storia del Sudafrica”, ha concluso la Arnott. (<br /><br />Fonte: (AtlasWeb.it)</span> </div>Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/01200981288682531953noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1080575833450448739.post-31746863631109443992012-02-04T17:43:00.001+01:002012-02-04T17:45:37.727+01:00Cina: Milioni di gay sposati con donne per nascondersi<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjqomQrwsxCGNhsBOtlAbRNHnDAQqIE_h69f8fDlmPP_O3gagZFQi1liQ7v1n5IoiR-OwwWECduVgmzoFDeZsVaNsZXaFPaLR4OclrNhXam9XQIIMPAYyfzYrgGJjbUcphpsXjThIl5ia_j/s1600/chinagay.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="150" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjqomQrwsxCGNhsBOtlAbRNHnDAQqIE_h69f8fDlmPP_O3gagZFQi1liQ7v1n5IoiR-OwwWECduVgmzoFDeZsVaNsZXaFPaLR4OclrNhXam9XQIIMPAYyfzYrgGJjbUcphpsXjThIl5ia_j/s200/chinagay.jpg" width="200" /></a></div>
<div style="font-family: Arial,Helvetica,sans-serif; text-align: justify;">
<span style="font-size: small;"><b>Milioni di gay sposti con donne per nascondersi ed apparire "normali" nella società</b><br /><br />Lo rivela uno studio condotto da un esperto dell'Università di Qingdao,
secondo quanto riferisce il "China Daily". Secondo Zhang Bei-chuan,
ritenuto una delle massime autorità in Cina anche per quanto riguarda le
tematiche connesse all'AIDS, il 90% degli omosessuali cinesi si sposa
con donne, soprattutto a causa delle pressioni sociali e familiari.<br /><br />"È
verissimo - conferma Xiao Yao, una editrice di 29 anni che ha
divorziato dal marito omosessuale nel 2008 - conosco molte donne che,
come ho fatto io per un po', soffrono in silenzio accanto ad un uomo che
non solo non le ama ma che spesso le maltratta sia fisicamente che
verbalmente". Dopo aver preso la decisione di lasciare il marito, Xiao
ha aperto un sito internet proprio per le donne come lei, per aiutarle a
scegliere e prendere la decisione giusta. Il sito, chiamato "La terra
delle mogli dei gay" ha già 1'200 utenti registrati e sta riscuotendo
molto successo.<br /><br />"Il sito dà la possibilità a queste donne di non
sentirsi sole - spiega Xiao - sapendo che ci sono altre persone con i
loro stessi problemi e spesso da loro la forza di reagire e fare le
scelte giuste". La ricerca del professor Zhang non ha però suscitato
reazioni univoche. Più di uno, nell'ambito della comunità omosessuale,
ha sollevato dubbi sulla sua attendibilità.<br /><br />"Si tratta di una
ricerca senza sostanza, non verificabile - ha commentato tra gli altri
Xiao Dong, un omosessuale di 36 anni - anche se senz'altro ci sono
implicazioni sociali che possono spingere un gay a sposarsi non è
possibile stabilire con certezza il numero dei gay sposati".<br /><br />"Io
non desidero un matrimonio eterosessuale - ha dichiarato un altro
omosessuale di 27 anni, Wang Zi - ma è vero che ci si può sentire
indotti a farlo per non urtare i sentimenti della famiglia, per
nascondere un segreto. Io non dirò mai la verità ai miei. Forse potrei
sposare una donna lesbica e potremmo così vivere entrambi onestamente
seguendo i nostri stili di vita". </span></div>
<div style="font-family: Arial,Helvetica,sans-serif; text-align: justify;">
<span style="font-size: small;">Fonte: Ticino news - Gay news</span></div>Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/01200981288682531953noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1080575833450448739.post-3765291465429082332012-01-21T12:06:00.000+01:002012-01-21T12:06:47.638+01:00Catherine Ashton risponde a Certi Diritti e Intergruppo LGBT<br />
<div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhxlFWCCLskDH4ef6_lRI_r9YHZtYFkU3ihTSTnp05obc-QNtl2ke8YJQQLD6l3AnVj8eyUMKrTI2qM_Bo1dOVi8-zBGqlOHqdFNLPwPAraLHu4ZicjS342ZrGPg6uqQbecdZ9R0mUz-4WO/s1600/ashton.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="113" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhxlFWCCLskDH4ef6_lRI_r9YHZtYFkU3ihTSTnp05obc-QNtl2ke8YJQQLD6l3AnVj8eyUMKrTI2qM_Bo1dOVi8-zBGqlOHqdFNLPwPAraLHu4ZicjS342ZrGPg6uqQbecdZ9R0mUz-4WO/s200/ashton.jpg" width="200" /></a></div>
<div style="text-align: justify;">
<strong style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">CATHERINE ASHTON,
VICEPRESIDENTE DELLA COMMISSIONE EUROPEA, RISPONDE ALL'INTERGRUPPO LGBT DEL
PARLAMENTO EUROPEO SU LEGGI OMOFOBE IN NIGERIA E
CAMERUN.</strong></div>
<div style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-weight: bold; text-align: justify;">
<strong><span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Roma - Bruxelles, 21 gennaio
2012</span></strong></div>
</div>
<div>
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><strong></strong> </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<strong><span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Comunicato Stampa dell'Associaizone Radicale
Certi Diritti:<br /></span></strong></div>
<div>
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"> </span></div>
<div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Lo scorso dicembre, su richiesta di
alcune associazioni tra cui l'Associazione Radicale Certi Diritti, un gruppo di
Europarlamentari, aderenti all’intergruppo sui diritti LGBT, ha scritto alla
Vicepresidente della Commissione Europea sulla grave situazione dei diritti
civili e umani delle persone LGBT in Nigeria e Camerun.</span></div>
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: small;"><div style="text-align: justify;">
<br /></div>
</span></div>
<div>
</div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">In questi giorni è stata resa pubblica la risposta, arrivata il 20 dicembre
scorso, nella quale la Vice Presidente della Commissione assicura che per quanto
riguarda la Nigeria vi è una forte preoccupazione dell’UE nei confronti di una
proposta di legge volta, tra l’altro, a criminalizzare chiunque sostenga
organizzazioni o manifestazioni LGBT e che tale preoccupazione sarà manifestata
all’incontro ministeriale UE-Nigeria che si terrà entro gennaio 2012.</span></div>
<div>
</div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Riguardo il Camerun, Catherine Ashton ricorda che tutti i capi di missione
dell'Unione Europea hanno espresso congiuntamente la loro preoccupazione per la
sentenza che ha condannato a 5 anni di prigione tre uomini per aver avuto
rapporti sessuali con persone dello stesso sesso. L’Unione Europea, grazie
all’art. 8 dell’Accordo Cotonou, sta facendo pressioni sul governo per una
riforma del codice penale che includa la decriminalizzazione dei
rapporti sessuali tra adulti consenzienti dello stesso sesso. Nel dicembre 2010
ha inoltre finanziato un progetto finalizzato all’assistenza delle persone LGBT
incarcerate o sotto processo oltre che per migliorare l’ambiente legale e anche
sanitario del paese.</span></div>
<div>
</div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">La Vicepresidente della Commissione assicura infine di proseguire negli
sforzi per il pieno riconoscimento dei diritti umani delle persone LGBT, pur
considerando con grande attenzione ogni tipo di azione pubblica per evitare
un’ulteriore aggravarsi di posizioni estremiste omofobe.</span></div>Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/01200981288682531953noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1080575833450448739.post-64132076443131796352012-01-07T13:57:00.002+01:002012-01-07T13:57:47.218+01:00Vita Illegale - Dove essere gay è fuorilegge<div style="text-align: center;">
<iframe allowfullscreen="" frameborder="0" height="315" src="http://www.youtube.com/embed/cmIhdvenMMw" width="420"></iframe></div>Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/01200981288682531953noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1080575833450448739.post-35786867377230770772011-12-30T14:17:00.001+01:002011-12-30T14:17:47.329+01:00Norvegia nega asilo politico a gay Iracheno<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgY4aVvgPvphJcwa9Aa1YZxe7wY2HtXTndjBMOqjIzcawXxF-6XMPmDlMBEiC0kLTr_IFlMdGO_vU3zDaFAo3PfPkpWhpYqy3qFYso6TUxgtStZSbz0cjMBNVe5yiDwksCyTY-7lfQuYtMU/s1600/rasol.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" closure_uid_z8poke="2" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgY4aVvgPvphJcwa9Aa1YZxe7wY2HtXTndjBMOqjIzcawXxF-6XMPmDlMBEiC0kLTr_IFlMdGO_vU3zDaFAo3PfPkpWhpYqy3qFYso6TUxgtStZSbz0cjMBNVe5yiDwksCyTY-7lfQuYtMU/s200/rasol.jpg" width="166" /></a><span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><strong>L'Alta Corte di Oslo
ha respinto la richiesta di asilo politico di Azad Hassan Rasol, un 33enne
iracheno che vive in Norvegia con il proprio compagno. "Non corre pericoli se
non si dichiara"</strong></span><br />Secondo l'Alta Corte, nel nord dell'Iraq, di
etnia curda, i gay non vengono assassinati, come nel resto del paese, ma
subiscono pene meno gravi. La corte, di conseguenza, ha invitato il giovane
omosessuale a non manifestare pubblicamente la propria inclinazione sessuale,
una volta deportato: in tal modo, secondo i giudici, eviterà qualsiasi forma di
persecuzione.</span><br />
<a name='more'></a> <a href="" name="more"></a><br /><br />"La Norvegia, ha un passato esemplare nel
campo dei diritti umani," commentano Roberto Malini, Matteo Pegoraro e Dario
Piccciau, co-presidenti del Gruppo <strong>EveryOne,</strong> "ma da qualche
anno commette gravi violazioni nei confronti delle persone Lgbt che chiedono
asilo politico dopo essere fuggite da paesi in cui gay e lesbiche sono
perseguitati e spesso uccisi. Il governo e la magistratura norvegese
giustificano le deportazioni affermando che 'se un gay si comporta con
discrezione, i suoi rischi diminuiscono'. E' una menzogna," spiegano gli
attivisti, "perché se è vero che il governo iracheno ha decriminalizzato
l'omosessualità, di fatto i gay vengono perseguitati in base alle leggi
islamiche e spesso vengono arrestati in seguito a denunce di parenti o vicini di
casa, pur se non manifestano pubblicamente le loro scelte". <br /><br />Il Gruppo
EveryOne ha dimostrato la grave persecuzione dei gay in atto in Iraq citando il
report di Iraqi LGBT, un'organizzazione per i diritti di gay e lesbiche con sede
a Londra, che documenta aggressioni, torture e omicidi di gay che si sono
verificati sia presso la comunità sunnita che presso quella curda. "Dal 2003 a
oggi almeno 600 omosessuali sono stati aggrediti e assassinati," proseguono i
rappresentanti di EveryOne, "spesso dopo atroci torture, fra cui quella che
prevede che ai gay venga incollato l'ano con una potente colla e subito dopo sia
somministrato loro un lassativo, con la conseguenza di una morte fra atroci
tormenti. Le organizzazioni internazionali per i diritti LGBT considerano oggi
l'Iraq come uno dei luoghi in cui la persecuzione dei gay e delle lesbiche
raggiunge i livelli più diffusi ed efferati". Il Gruppo EveryOne ha lanciato un
appello urgente al Re di Norvegia Harald V, al Governo norvegese e al Comitato
del Premio Nobel per la pace di Oslo affinché, in base alle evidenze della
persecuzione dei gay in Iraq, lo Stato ritorni sulle proprie decisioni e
rispetti la Convenzione di Ginevra sui Rifugiati, accordando asilo politico ad
Azad Hassan Rasol. <br /><br />"Abbiamo trasmesso l'appello urgente anche agli Alti
Commissari Onu per i Rifugiati e i Diritti Umani e al Commissario Ue per i
Diritti Umani affinché si eviti la deportazione del giovane omosessuale, e se
l'atteggiamento ostile al ragazzo e lesivo del suo diritto alla libertà e alla
vita dovesse essere mantenuto dalle autorità norvegesi, chiediamo che si mettano
in atto procedure umanitarie affinché venga accolto in un altro paese
dell'Unione europea, in deroga umanitaria agli accordi di Dublino. In ogni caso,
è vitale che il giovane non sia inviato verso un destino di umiliazione,
sofferenze, emarginazione, violenze e probabilmente morte nella Repubblica
Irachena, dove la casistica relativa a persecuzione ed esecuzioni sommarie di
persone Lgbt è una delle più tragiche del mondo contemporaneo". (Iris
Press)Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/01200981288682531953noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1080575833450448739.post-20876063136576421442011-12-18T16:12:00.001+01:002011-12-18T16:12:38.145+01:00Gli omosessuali in Africa: Aumenta la criminalizzazione a beneficio della diffusione dell’ AIDS<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh1AP3JWgOVJpwZY2ogcvyei1vWmCzzuS_Abaay9iorsmnHFdMO90ID99ep-NOsIsq4mprrXsmXPuRRBqEjMCxzTYBlwkIHC0o-jyliqgcg_Hjyp-P_SmgVHZvpH14WgE5RE-txr9_MbZMy/s1600/symposiumAfricagay.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh1AP3JWgOVJpwZY2ogcvyei1vWmCzzuS_Abaay9iorsmnHFdMO90ID99ep-NOsIsq4mprrXsmXPuRRBqEjMCxzTYBlwkIHC0o-jyliqgcg_Hjyp-P_SmgVHZvpH14WgE5RE-txr9_MbZMy/s1600/symposiumAfricagay.jpg" /></a><span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><strong>Gli omosessuali in Africa: Aumenta la criminalizzazione a beneficio della <br />diffusione dell’ AIDS.<br /><br />Fonte: AIDES - </strong><a href="http://www.aides.org/"><strong>www.aides.org</strong></a><strong> </strong>trad. Zeno Menegazzi<br /><br />
<strong>Quasi 10.000 attivisti si sono riuniti ad Addis Abeba (Etiopia) per una settimana per la 16a Conferenza Internazionale sull'HIV / AIDS in Africa (ICASA 2011). </strong></span></div>
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"></span><div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Molti attivisti anti AIDS sono presenti con le loro associazioni di riferimento in Africa.
Stigmatizzazione, credenze popolari/ religiose e AIDS: questi tre aspetti sono strettamente legati fra loro in Africa. Molti paesi contestano l'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), che raccomanda la protezione e il sostegno alle persone vulnerabili all'HIV, e ricorda che 39 dei 53 paesi che compongono il continente ancora penalizzano l'omosessualità sotto l'influenza di potenti capi religiosi ed organizzazioni religiose internazionali. <br /><br />Le testimonianze degli arrestati si sono moltiplicate e si è intensificata la repressione ... anche all’interno della stessa 16a Conferenza Internazionale su HIV / AIDS in Africa (ICASA 2011).
Diversi leader religiosi e loro seguaci hanno chiesto agli organizzatori a posticipare una pre-conferenza contro la criminalizzazione dell'omosessualità, una conferenza interrotta da un partecipante africano che equipara l'omosessualità con la pedofilia, un’ altro convegno è stato organizzato dai religiosi stessi per esprimere la loro opposizione al discorso scientifico per decriminalizzare l’omosessualità.
<br />La stessa delegazione dell'Etiopia, che ospita la 16a Conferenza Icasa, è infatti divisa tra due fazioni. Una pro e l’altra contro la decriminalizzazione dell’omosessualità.
<br /><br />Un attivista e delegato alla conferenza, impegnato nella lotta per i diritti dei gay in Africa, ha detto che continua a cambiare posto di soggiorno e riunioni del suo gruppo per motivi di sicurezza, alcuni hotel hanno rifiutato di ospitare gli attivisti anti-omofobia più di qualche giorno. Sul programma ufficiale della settimana, non è stato pubblicato il seminario della rete <strong>Africagay contro l'AIDS.
</strong><br />L'Organizzazione Mondiale della Sanità, che ha pubblicato 21 linee direttrici a conoscenza dei paesi che penalizzano l'omosessualità, è rappresentata dal Dott. Ying-Ru Min: "I legislatori devono istituire e attuare ordine anti-discriminazione e di protezione per eliminare lo stigma, la discriminazione e la violenza contro gli omosessuali e ridurre la loro vulnerabilità l'epidemia di AIDS ". Richard Burzynski, UNAIDS, concorda: "Dobbiamo continuare a lottare per fermare la criminalizzazione elaborare programmi nazionali forti ed efficaci per soddisfare le esigenze delle persone più colpite."
<br /><br />E, in alcuni paesi, questa necessità è urgente. Parfait Behen, presidente dell’Associazione Lgbt <strong>Camerun Alternatives,</strong> dichiara di essere seriamente preoccupato per la repressione crescente. <strong>"Le persone sono condannate solo perché sono quello che sono!”</strong> Recentemente, il Primo Ministro ha ordinato un incontro per rafforzare l'articolo 347-bis, che <strong>criminalizza gli atti omosessuali da 6 mesi a 5 anni di carcere e 20 000 a 200 000 CFA.</strong> Con questo articolo sono in grado di condannare qualcuno fino a 15 anni di carcere se sospettato di omosessualità! " Perché il sospetto è sufficiente per portare ordine. <br /><br />Marc Henri ed Effab, si sono presi undici mesi di carcere perché avevano preservativi e del gel lubrificante contrassegnati con uno slogan gay, sono diventati il simbolo di questa crescente repressione. Un uomo è stato condannato a tre anni e mezzo di prigione dopo aver inviato un sms. Altri sono stati condannati alla pena di cinque anni di carcere per il loro aspetto “troppo femminile”.
<br /><br />Militante del <strong>MST ATL / AIDS</strong> in Tunisia, dove gli omosessuali prendono da sei mesi a tre anni di prigione, Hassen Hanini , vede la speranza nella rivolta sociale. Ha spiegato che da quando sono partite le rivolte della primavera araba e poco prima del cambio di governo nel gennaio del 2011, diverse associazioni dedicate a "persone specifiche" , come gay, hiv+ o tossicodipendenti sono nate. "C'è l'associazione Rahma, che si batte contro lo stigma e la discriminazione contro le persone con HIV, “Manara” che lavora con i tossicodipendenti e di queste popolazioni specifiche sono ora rappresentati nel Comitato Nazionale di Coordinamento del Fondo Globale, il fondo-agenzia che finanzia la cura e il trattamento dell'HIV nei paesi poveri". Questo è un progresso, ma la portata è limitata: "Nel ATL, abbiamo il diritto di condurre indagini, progetti per la lotta contro l'AIDS nella comunità gay, ma non di parlarne.</span>
</div>Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/01200981288682531953noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1080575833450448739.post-84105690319270500982011-12-18T12:32:00.001+01:002011-12-18T12:36:48.625+01:00Tredicenne preso a sprangate Adesso è caccia al «branco» AGGRESSIONE. L'episodio di razzismo è accaduto nella frequentata via IV Novembre. Il dolore dei familiari . In quattro contro un srilankese: avrebbero cercato di buttarlo sotto un'auto e versato birra addosso. «Non capiamo perché» <a href="javascript:window.print()" mce_href="javascript:window.print()">print</a> <a href="http://posta11a.mailbeta.libero.it/galleries/Fotogallery/fotodelgiorno/366178/" mce_href="../../../../galleries/Fotogallery/fotodelgiorno/366178/" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;" target="_blank"><img alt="Zoom Foto" height="149" mce_src="http://media.athesiseditrice.it/media/2011/12/18_15_are_f1_227_resize_253.jpg" src="http://media.athesiseditrice.it/media/2011/12/18_15_are_f1_227_resize_253.jpg" title="Zoom Foto" width="200" /> </a><br />
<a href="http://posta11a.mailbeta.libero.it/galleries/Fotogallery/fotodelgiorno/366178/" mce_href="../../../../galleries/Fotogallery/fotodelgiorno/366178/" target="_blank"></a><br />
<a href="http://www.larena.it/stories/dalla_home/316548__tredicenne_preso_a_sprangate_adesso__caccia_al_branco/?refresh_ce" mce_href="../../../../galleries/Fotogallery/fotodelgiorno/366178/" target="_blank"><div>Via IV Novembre, Borgo Trento: sarebbe avvenuta qui l'aggressione</div></a>«Che c...zo hai da guardare, negro di m...da?». La prima volta, la stessa frase, quei ventenni l'avevano detta giovedì pomeriggio in autobus. Ma poi l'avevano piantata lì. Era rivolta a un tredicenne di origine srilankese che vive con la sua famiglia a Veronetta e che era con alcuni compagni di scuola sull'autobus.<br />
Il giorno dopo, venerdì pomeriggio la storia si ripete: i giovani si incontrano di nuovo, ma i quattro non si fermano a pronunciare la frase quando il ragazzo con altri suoi compagni viene trovato in via IV Novembre. Lo spintonano, prendono una spranga di ferro da un motorino e lo picchiano.<br />
Uno di loro ha una bottiglia di birra in mano e la versa sulla faccia del ragazzino che viene buttato a terra e poi i quattro delinquenti cercano di farlo rotolare sotto un'auto in transito, ma per fortuna non ci riescono. <br />
Alcuni adulti urlano loro di lasciarlo in pace e chiamano i soccorsi. Gli amici del ragazzino, coetanei e compagni di scuola chiamano i carabinieri che poco dopo arrivano sul posto, ma dei quattro non c'è più traccia. A terra c'è il ragazzino dolorante. Chiamano la mamma del poveretto che a sua volta allerta una cara amica veronese che va a prenderla e la porta in pronto soccorso dove il giovane è arrivato in ambulanza. Il tredicenne ha un occhio pesto, che si gonfia e diventa tutto rosso. Ha male alla schiena per le sprangate prese. È umiliato e offeso e anche se costa ammetterlo, ha anche paura a uscire di casa di nuovo perchè teme di incontrare quei ventenni che l'hanno aggredito e non c'è dubbio, per motivi di odio razziale.<br />
I carabinieri hanno recuperato i filmati delle telecamere che hanno ripreso parte della scena e adesso stanno cercando di risalire agli autori del pestaggio che se fossero identificati rischiano qualche anno di galera perchè alle lesioni si aggiunge l'aggravante dell'odio razziale e non è escluso per loro neanche qualche periodo di carcere.<br />
Una dinamica e un movente che lasciano allibiti: un'aggressione di estrema gravità negli stessi giorni dell'agguato mortale di Firenze ai danni di altri stranieri e sulla quale verrà fatta sicuramente piena luce.<br />
«Mio cugino sta un po' meglio», ha detto ieri pomeriggio una giovane parente, «l'occhio è ancora gonfio, ma ci vede. Si lamenta per il mal di schiena. Gli hanno dato molte botte e non riusciamo a capire per quale ragione. Lui non aveva fatto niente era con i suoi amici e tornava dalla lezione di matematica. Adesso i genitori se esce lo accompagnano, ma lui non ha più voglia di uscire. È molto triste quello che è successo, ci preoccupa questa violenza».A.V.Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1080575833450448739.post-35639071576817171192011-12-07T22:14:00.001+01:002011-12-07T22:23:36.892+01:00Jean-Claude Roger Mbede, condannato in Camerun perché gay<div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjIYfEna2dopOF8iNm__WvsaA4vLcH_0yvbP60ysxomiFJs7YD8No_TO-T1procGy0YdZf1hRDbUxg7YGsC0GulBJD8304nY5HjQ1IHmuiqiSLKz7q38m1UshDWiVar9KQCnuZC1vY1lu37/s1600/jean-claude.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"></a></div>
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjIYfEna2dopOF8iNm__WvsaA4vLcH_0yvbP60ysxomiFJs7YD8No_TO-T1procGy0YdZf1hRDbUxg7YGsC0GulBJD8304nY5HjQ1IHmuiqiSLKz7q38m1UshDWiVar9KQCnuZC1vY1lu37/s1600/jean-claude.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjIYfEna2dopOF8iNm__WvsaA4vLcH_0yvbP60ysxomiFJs7YD8No_TO-T1procGy0YdZf1hRDbUxg7YGsC0GulBJD8304nY5HjQ1IHmuiqiSLKz7q38m1UshDWiVar9KQCnuZC1vY1lu37/s1600/jean-claude.jpg" /></a><span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><strong>Jean-Claude Roger Mbede</strong> (nella foto), studente di 31 anni, sta scontando una condanna a tre anni di carcere esclusivamente a causa del suo orientamento sessuale, reale o presunto. Dopo il suo arresto, il 2 marzo, Jean-Claude è stato detenuto per sette giorni prima di essere accusato di omosessualità e induzione all’omosessualità. Ora si trova nel carcere centrale di Kondengui, dove le condizioni di detenzione sono difficili a causa di un grave sovraffollamento, scarsi livelli di igiene e carenza di cibo.
Jean-Claude, inoltre, è a rischio di attacchi omofobici e maltrattamenti.
Invia a Jean-Claude un messaggio di solidarietà, realizza la cartolina qui sotto. <br /><br />L’associazione camerunense <strong>"Association pour la Défense de l'Homosexualité (ADEFHO)"</strong> si occuperà di fargliela recapitare in carcere.
</span><br />
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><strong>Amnetsy International, Arcigay</strong>, <strong>Certi diritti</strong>, <strong>Di' Gay project</strong>, <strong>Gayroma.it</strong>, <strong>I-Ken Napoli</strong> e <strong>Rete Lenford</strong> sostengono l'appello e l'azione di solidarietà per Jean-Claude Roger Mbede.</span> <br /><br /><strong><span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><a href="http://www.firmiamolitutti.it/camerun-lgbt.aspx?p=NL1211&utm_source=Newsletter&utm_medium=Email&utm_campaign=Dicembre2011">Invia a Jean-Claude un messaggio di solidarietà, firmando la cartolina online, cliccando su questo link.</a></span></strong>Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/01200981288682531953noreply@blogger.com0Camerun7.369722 12.354722-0.66630650000000013 2.247300000000001 15.4057505 22.462144000000002tag:blogger.com,1999:blog-1080575833450448739.post-12871941245344406392011-11-27T15:44:00.001+01:002011-11-27T16:00:07.832+01:00LGBT: 10 mila richieste d'asilo all'Europa<div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiw-5yAye5otAb12s1s4Se1hFdHusbnLTQiqj3MDxBL7Wp39pkDK0Vr5yxcK6LD_ISC57ARUVgIiQNpaX1mfT-0mEVp1hqWv8EdxsnFz6SFw24-HhEwEhMUHzkqFJIRDeN5biQf1JIYQsV5/s1600/uganda.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"></a></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEho7kTtzYIxw0mQVpZdi1ISGOzYZebdvSCAhZCvlh1Xzz9ZCUICfRoBXC93AZoIRWvZEOVWU13j_5myUm87Io-KYc6HIKwYJC3RcGszGhc3hiah64lQkmAcbtIoXNdgBq8f1fDalOiuV6ZD/s1600/uganda.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="120" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEho7kTtzYIxw0mQVpZdi1ISGOzYZebdvSCAhZCvlh1Xzz9ZCUICfRoBXC93AZoIRWvZEOVWU13j_5myUm87Io-KYc6HIKwYJC3RcGszGhc3hiah64lQkmAcbtIoXNdgBq8f1fDalOiuV6ZD/s200/uganda.jpg" width="200" /></a><span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><span style="font-family: Times New Roman;"><span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><strong><span style="color: magenta; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">In fuga dall’omofobia, ogni anno 10 mila domande di asilo in Europa</span></strong></span></span></span></div>
<br />
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><span style="font-family: Times New Roman;"><span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><strong>Presentato il primo rapporto europeo sulle richieste di protezione da parte di
lesbiche, gay, bisessuali e transgender extracomunitari</strong></span></span></span><br />
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><span style="font-family: Times New Roman;"><span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><br /></span></span>Roma - Le richieste d'asilo presentate da lesbiche, gay, bisessuali e
transgender (LGBTI) extracomunitari che fuggono da persecuzioni e
discriminazioni nei Paesi d'origine vengono trattate in maniera diversa dai
Paesi Ue, secondo prassi che a volte violano i loro diritti e si concludono con
il rimpatrio.<br /><br />“E’ possibile stimare che nell’Unione Europea arrivino ogni
anno 10.000 richieste di asilo da parte di persone LGBTI. Lo si può stimare
basandosi sui dati provenienti da Belgio, Norvegia, Olanda e Svezia, mentre gli
parte Paesi dell’Unione non ne raccolgono” spiega l’Avvocato Simone Rossi di
Avvocatura per i Diritti LGBT – Rete Lenford, citando i risultati della ricerca
Fleeing Homophobia, illustrata in un convegno in corso oggi e domani a
Palermo.</span><br />
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"></span><br />
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"></span><br />
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><a name='more'></a><div style="text-align: justify;">
<br />
Cofinanziato dal Fondo Europeo per i Rifugiati e realizzato
dall’Università di Amsterdam, COC Paesi Bassi, Hungarian Helsinki Committee,
Avvocatura per i Diritti LGBT-Rete Lenford ed European Council on Refugees and
Exiles, è il primo studio di questo tipo su legislazioni e prassi nei 27 Paesi
dell’Unione. Dimostra che esistono considerevoli differenze nel modo in cui gli
stati europei esaminano le domande di asilo di persone LGBTI.<br />
<br />
Si tratta
di un aspetto alquanto problematico, dal momento che l’Europa mira a creare un
Sistema Comune di Protezione Europea con uno status omogeneo. Il sistema di
Dublino, in base al quale un solo stato membro dell’UE prende in esame la
domanda di asilo, teoricamente implica uno standard comune che però di fatto
ancora non esiste.<br />
<br />
Lo studio comparativo ha evidenziato che in parecchi
punti le prassi statali europee nell’esame delle richieste di asilo di persone
LGBTI sono al di sotto degli standard richiesti dalla normativa internazionale
ed europea, basandosi in molti casi su stereotipi che portano a respingere, ad
esempio, le lesbiche che non hanno atteggiamenti maschili, i gay non effeminati
e i richiedenti LGBTI che sono stati sposati o che hanno figli.<br />
<br />
Inoltre,
i richiedenti asilo LGBTI sono frequentemente rispediti nei loro paesi d’origine
per la ragione che potrebbero evitare di essere perseguitati se nascondessero il
proprio orientamento sessuale o la propria identità di genere. Pretendere che
per ricevere “protezione” queste persone rinuncino ai propri diritti umani,
spiegano i ricercatori, nega la funzione di questi diritti.<br />
<br />
Allo stesso
modo, i richiedenti LGB sono regolarmente rispediti in paesi in cui hanno un
fondato timore di essere incarcerati o condannati a morte per avere svolto
attività sessuali con persone dello stesso sesso. Un altro esempio è che spesso
le pesanti violazioni dei diritti umani nei confronti di persone transessuali,
che si verificano su ampia scala in parecchi paesi del mondo, non sono
sufficienti a garantire l’asilo. Visto che le statistiche sono inaffidabili, è
impossibile dire quanti sono e da dove provengano i richiedenti LGBTI. Tuttavia,
sulla base degli esempi citati dagli esperti nazionali interpellati per la
ricerca Fleeing Homophobia, risulta che provengono da almeno 104 paesi
diversi.<br />
<br />
I problemi riguardanti queste richieste di asilo stanno
ricevendo una certa attenzione solo da poco tempo a questa parte. Nel 2008 sono
state pubblicate le Linee guida dell’UNHCR sulle domande di status di rifugiato
legate a orientamento sessuale e identità di genere. Nel giugno del 2011 il
Commissario per i diritti umani del Consiglio d’Europa ha pubblicato un rapporto
sulle discriminazioni subite da persone LGBTI.<br />
<br />
I ricercatori puntano
infine il dito contro “la minore evidenza che hanno le persecuzioni di persone
lesbiche, transessuali e intersessuali rispetto a quelle a cui sono sottoposti i
gay”. “Quando l’attivista ugandese gay David Kato è stato ucciso il 26 gennaio
2011, media, organizzazioni e società civile sono venuti immediatamente a sapere
dell’omicidio, e l’hanno condannato. Tuttavia, non molti sanno quanti
transessuali vengono assassinati nel mondo: da gennaio 2008 a dicembre 2010 sono
stati denunciati 539 omicidi di persone transessuali. Molti altri - rivela Rossi
- non sono stati neppure denunciati”. <br />
<br />
da Gay News e stranieri in Italia.</div>
</span>Zeno Menegazzihttp://www.blogger.com/profile/08142309780353757018noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1080575833450448739.post-87170710363779736152011-11-25T22:00:00.001+01:002011-11-25T22:03:57.814+01:00Migranti LGBT con il presidente Arcigay<a href="http://www.arcigay.it/33493/migranti-lgbt-con-il-presidente-di-arcigay/">http://www.arcigay.it/33493/migranti-lgbt-con-il-presidente-di-arcigay/</a><br />
<br />
Una videointernvista in cui il presidente dell'Arcigay Paolo Patané spiega l'impegno dell'Arcigay per i migranti LGBT che sfuggono alle persecuzioni nel loro paese d'origine.<br />
<br />
<br />
<div class="postarea" style="background-color: white; color: #1c1c1c; font-family: 'Trebuchet MS', Helvetica, Arial, serif; font-size: 13px; line-height: 18px; text-align: justify;">
<div style="line-height: 20px; margin-left: 2px; margin-right: 2px; padding-bottom: 10px; padding-left: 5px; padding-right: 5px; padding-top: 10px;">
<object classid="clsid:D27CDB6E-AE6D-11cf-96B8-444553540000" height="280" id="single1" name="single1" style="outline-color: initial; outline-style: none; outline-width: initial;" width="450"><embed id="single2" name="single2" src="http://www.frontieratv.it/player.swf" width="450" height="280" bgcolor="#000000" allowscriptaccess="always" allowfullscreen="true" flashvars="file=http://www.frontieratv.it/public/filmati/paolo.flv"></object></div>
</div>S'Esserehttp://www.blogger.com/profile/16582627492030208685noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1080575833450448739.post-31407981125369456912011-11-24T23:12:00.001+01:002011-11-24T23:21:54.029+01:00Lesbiche e gay in Tunisia: fra forzata ipocrisia e amara disillusione(Va precisato che per la religione ebraica il crimine degli abitanti di Sodoma fu la mancanza di ospitalità. Sull'argomento si sono versati fiumi di inchiostro, e per farla breve vi consigliamo di leggere il libro "<a href="http://www.amazon.com/dp/0226067114/">Christianity, Social Tolerance, Homosexuality / John Boswell</a>").<br />
<br />
<a href="http://www.gaynews.it/articoli/Religione/87498/Lesbiche-e-gay-in-Tunisia-fra-forzata-ipocrisia-e-amara-disillusione.html">http://www.gaynews.it/articoli/Religione/87498/Lesbiche-e-gay-in-Tunisia-fra-forzata-ipocrisia-e-amara-disillusione.html</a><br />
<br />
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<table border="0" cellpadding="0" cellspacing="0" style="background-color: #dddddd; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; width: 633px;"><tbody>
<tr><td align="center" style="color: #1c293a; font-size: 12px; text-decoration: none;" valign="top" width="360"><img alt="Lesbiche e gay in Tunisia: fra forzata ipocrisia e amara disillusione" border="0" height="210" src="http://images.gay.it/gaynews/360x210/tu/tunisia_gay_pride.jpg" width="360" /></td><td bgcolor="#dddddd" style="color: #1c293a; font-size: 12px; text-decoration: none;" valign="top" width="273"><table align="right" border="0" cellpadding="0" cellspacing="0"><tbody>
<tr><td class="hp_1_category" style="color: #fc7b03; font-size: 15px; font-weight: bold; text-decoration: none;">Lesbiche e gay in Tunisia: fra forzata ipocrisia e amara disillusione</td></tr>
<tr><td style="color: #1c293a; font-size: 12px; text-decoration: none;"><img alt="" height="7" src="http://www.gaynews.it/img/trasparente.gif" width="1" /></td></tr>
<tr><td class="hp_1_subtitle" style="color: #1c293a; font-size: 13px; text-decoration: none;">In quasi tutti i paesi musulmani l’omosessualità è un peccato, persino punita dalla legge. In Iran, Arabia Saudita, Mauritania, Sudan e Yemen viene applicata la pena di m</td></tr>
<tr><td class="hp_subtitle" style="color: #1c293a; font-size: 11px; text-decoration: none;"><img alt="" height="5" src="http://www.gaynews.it/img/trasparente.gif" width="1" /></td></tr>
<tr><td class="hp_1_subtitle" style="color: #1c293a; font-size: 13px; text-decoration: none;"><strong>Mercoledì 23 Novembre 2011</strong></td></tr>
<tr><td style="color: #1c293a; font-size: 12px; text-decoration: none;">di <a class="hp_1_subtitle" href="http://www.gaynews.it/" style="color: #1c293a; font-size: 13px; text-decoration: none;" target="_blank"><strong>La redazione di Gaynews</strong></a></td></tr>
<tr><td class="hp_1_subtitle" style="color: #1c293a; font-size: 13px; text-decoration: none;">in <strong><a class="hp_1_category" href="http://www.gaynews.it/rubriche/2/Religione" style="color: #fc7b03; font-size: 14px; text-decoration: none;">Religione</a></strong></td></tr>
</tbody></table>
</td></tr>
</tbody></table>
<table border="0" cellpadding="0" cellspacing="0" style="background-color: #dddddd; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; width: 633px;"><tbody>
<tr><td style="color: #1c293a; font-size: 12px; text-decoration: none;"><img alt="" height="10" src="http://www.gaynews.it/img/trasparente.gif" width="10" /></td></tr>
<tr><td style="color: #1c293a; font-size: 12px; text-decoration: none;"><hr align="center" noshade="noshade" size="1" style="color: #fc7b03;" width="100%" />
</td></tr>
</tbody></table>
<table border="0" cellpadding="0" cellspacing="0" style="background-color: #dddddd; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; width: 633px;"><tbody>
<tr><td align="left" bgcolor="#FFFFFF" class="hp_1_subtitle" rowspan="6" style="color: #1c293a; font-size: 13px; text-decoration: none;" valign="middle" width="302"><table border="0" cellpadding="0" cellspacing="0" style="width: 290px;"><tbody>
<tr><td align="center" style="color: #1c293a; font-size: 12px; text-decoration: none;" width="29"><a href="http://www.gaynews.it/print.php?ID=87498" target="_blank"><img border="0" height="20" src="http://www.gaynews.it/img/stampa.png" width="20" /></a></td><td style="color: #1c293a; font-size: 12px; text-decoration: none;" width="261"><a class="hp_subtitle" href="http://www.gaynews.it/print.php?ID=87498" style="color: #1c293a; font-size: 11px; text-decoration: none;" target="_blank">Stampa</a></td></tr>
<tr><td align="center" style="color: #1c293a; font-size: 12px; text-decoration: none;" width="29"><a href="http://www.gaynews.it/scrivi_amico.php?ID=87498"><img border="0" height="20" src="http://www.gaynews.it/img/segnala_amico.png" width="20" /></a></td><td style="color: #1c293a; font-size: 12px; text-decoration: none;"><a class="hp_subtitle" href="http://www.gaynews.it/scrivi_amico.php?ID=87498" style="color: #1c293a; font-size: 11px; text-decoration: none;">Segnala ad un tuo amico</a></td></tr>
<tr><td align="center" style="color: #1c293a; font-size: 12px; text-decoration: none;" width="29"><a href="http://www.gaynews.it/scrivi_autore.php?ID=87498"><img border="0" height="20" src="http://www.gaynews.it/img/segnala_redazione.png" width="20" /></a></td><td style="color: #1c293a; font-size: 12px; text-decoration: none;"><a class="hp_subtitle" href="http://www.gaynews.it/scrivi_autore.php?ID=87498" style="color: #1c293a; font-size: 11px; text-decoration: none;">Scrivi alla redazione</a></td></tr>
</tbody></table>
</td><td align="right" bgcolor="#FFFFFF" class="hp_1_subtitle" style="color: #1c293a; font-size: 13px; text-decoration: none;" valign="middle" width="331"><img alt="" height="5" src="http://www.gaynews.it/img/trasparente.gif" width="5" /></td></tr>
<tr><td align="right" bgcolor="#FFFFFF" style="color: #1c293a; font-size: 12px; text-decoration: none;" valign="middle"><iframe align="right" allowtransparency="true" frameborder="0" scrolling="no" src="http://www.facebook.com/plugins/like.php?href=http://www.gaynews.it/articoli/Religione/87498/Lesbiche-e-gay-in-Tunisia-fra-forzata-ipocrisia-e-amara-disillusione.html&send=false&layout=standard&width=300&show_faces=false&action=like&colorscheme=light&font=arial&height=30" style="border-bottom-style: none; border-color: initial; border-left-style: none; border-right-style: none; border-top-style: none; border-width: initial; height: 30px; overflow-x: hidden; overflow-y: hidden; width: 300px;"></iframe></td></tr>
<tr><td align="right" bgcolor="#FFFFFF" class="hp_1_subtitle" style="color: #1c293a; font-size: 13px; text-decoration: none;" valign="middle"><img alt="" height="5" src="http://www.gaynews.it/img/trasparente.gif" width="5" /></td></tr>
<tr><td align="right" bgcolor="#FFFFFF" style="color: #1c293a; font-size: 12px; text-decoration: none;" valign="middle"><a href="http://www.facebook.com/share.php?u=http://www.gaynews.it/articoli/Religione/87498/Lesbiche-e-gay-in-Tunisia-fra-forzata-ipocrisia-e-amara-disillusione.html" rel="nofollow" target="_blank" title="www.facebook.com"><img align="absmiddle" src="http://www.gaynews.it/img/social/facebook.png" style="border-bottom-width: 0px; border-color: initial; border-left-width: 0px; border-right-width: 0px; border-style: initial; border-top-width: 0px; margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px; padding-bottom: 0px; padding-left: 0px; padding-right: 0px; padding-top: 0px;" /></a> <a href="http://bookmarks.yahoo.com/toolbar/savebm?opener=tb&u=http%3A%2F%2Fwww.gaynews.it%2Farticoli%2FReligione%2F87498%2FLesbiche-e-gay-in-Tunisia-fra-forzata-ipocrisia-e-amara-disillusione.html" rel="nofollow" target="_blank" title="bookmarks.yahoo.com"><img align="absmiddle" src="http://www.gaynews.it/img/social/yahoo.png" style="border-bottom-width: 0px; border-color: initial; border-left-width: 0px; border-right-width: 0px; border-style: initial; border-top-width: 0px; margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px; padding-bottom: 0px; padding-left: 0px; padding-right: 0px; padding-top: 0px;" /></a> <a href="http://www.google.com/bookmarks/mark?op=edit&output=popup&bkmk=http%3A%2F%2Fwww.gaynews.it%2Farticoli%2FReligione%2F87498%2FLesbiche-e-gay-in-Tunisia-fra-forzata-ipocrisia-e-amara-disillusione.html&title=" rel="nofollow" target="_blank" title="www.google.com"><img align="absmiddle" src="http://www.gaynews.it/img/social/google.png" style="border-bottom-width: 0px; border-color: initial; border-left-width: 0px; border-right-width: 0px; border-style: initial; border-top-width: 0px; margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px; padding-bottom: 0px; padding-left: 0px; padding-right: 0px; padding-top: 0px;" /></a> <a href="https://favorites.live.com/quickadd.aspx?mkt=en-us&url=http%3A%2F%2Fwww.gaynews.it%2Farticoli%2FReligione%2F87498%2FLesbiche-e-gay-in-Tunisia-fra-forzata-ipocrisia-e-amara-disillusione.html" rel="nofollow" target="_blank" title="windowslive.com"><img align="absmiddle" src="http://www.gaynews.it/img/social/windowslive.png" style="border-bottom-width: 0px; 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border-color: initial; border-left-width: 0px; border-right-width: 0px; border-style: initial; border-top-width: 0px; margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px; padding-bottom: 0px; padding-left: 0px; padding-right: 0px; padding-top: 0px;" title="Fai Notizia" /></a> <a href="http://oknotizie.alice.it/post?url=http%3A%2F%2Fwww.gaynews.it%2Farticoli%2FReligione%2F87498%2FLesbiche-e-gay-in-Tunisia-fra-forzata-ipocrisia-e-amara-disillusione.html&title=" rel="nofollow" target="_blank" title="oknotizie.alice.it"><img align="absmiddle" src="http://www.gaynews.it/img/social/it_oknotizie.png" style="border-bottom-width: 0px; border-color: initial; border-left-width: 0px; border-right-width: 0px; border-style: initial; border-top-width: 0px; margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px; padding-bottom: 0px; padding-left: 0px; padding-right: 0px; padding-top: 0px;" /></a> <a href="http://www.myspace.com/index.cfm?fuseaction=postto&t=&c=&u=http%3A%2F%2Fwww.gaynews.it%2Farticoli%2FReligione%2F87498%2FLesbiche-e-gay-in-Tunisia-fra-forzata-ipocrisia-e-amara-disillusione.html" rel="nofollow" target="_blank" title="MySpace"><img align="absmiddle" height="18" src="http://www.gaynews.it/img/social/myspace.gif" style="border-bottom-width: 0px; 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<tr><td align="right" bgcolor="#FFFFFF" class="hp_1_subtitle" colspan="2" style="color: #1c293a; font-size: 13px; text-decoration: none;" valign="middle"><img alt="" height="5" src="http://www.gaynews.it/img/trasparente.gif" width="5" /></td></tr>
</tbody></table>
<table border="0" cellpadding="0" cellspacing="0" style="background-color: #dddddd; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; width: 633px;"><tbody>
<tr><td style="color: #1c293a; font-size: 12px; text-decoration: none;"><hr align="center" noshade="noshade" size="1" style="color: #fc7b03;" width="100%" />
</td></tr>
</tbody></table>
<table border="0" cellpadding="0" cellspacing="0" style="background-color: #dddddd; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; width: 633px;"><tbody>
<tr><td class="testo_notizia" style="color: #1c293a; font-size: 14px; line-height: 20px; text-align: justify; text-decoration: none;">In quasi tutti i paesi musulmani non solo l’omosessualità è considerata un peccato, ma viene persino punita dalla legge. In Iran, Arabia Saudita, Mauritania, Sudan e Yemen viene applicata la pena di morte, secondo l’interpretazione più tradizionalista e conservatrice di alcuni versetti del Corano e di hadith del Profeta. Solo in Libano è in corso un processo per depenalizzare il reato.<br />
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In Tunisia per l’atto di sodomia fra adulti consenzienti (non solo dello stesso sesso, quindi) è prevista una multa ed una condanna detentiva fino a tre anni, anche se si tratta probabilmente, dopo il Libano, del paese musulmano dove finora vi è stata più indulgenza verso gay e lesbiche, pur tra mille contraddizioni. Non esiste di fatto alcuna legge che punisca il lesbismo. Il 22 dicembre 1993 la Corte d’appello di Tunisi ha rigettato la richiesta di un transessuale di cambiare il proprio stato da "uomo" a "donna".<br />
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La sentenza dichiarava che il suo cambiamento di sesso era un’operazione volontaria e artificiale che non poteva giustificare un cambiamento del suo stato. Inoltre, tra il 1996 e il 1997, a un gay tunisino è stato riconosciuto il diritto all’asilo per ragioni umanitarie negli Stati Uniti. Nel 2002 la Tunisia ha votato contro la concessione dello status consultativo presso il Consiglio Economico e Sociale dell’ONU all’ILGA (International Lesbian and Gay Association).<br />
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Al centro dell’interpretazione dell’omosessualità come peccato vi è la vicenda di Sodoma e Gomorra che ne dimostrerebbe la condanna da parte della divinità, condanna che vale per tutte e tre le religioni del Libro. La trasformazione del peccato in reato, per i paesi musulmani, è naturalmente legata all'ispirazione che la giurisprudenza (fiqh) ha tratto dalla sha’ria. Ma così come nella teologia cristiana vi sono moderne correnti di rilettura del passaggio biblico in questione, così dal mondo islamico, anche se con ritardo e ancora con poco approfondimento, si levano voci di dissenso che interpretano diversamente il motivo per cui Dio punisce con “una pioggia di pietre d’argilla ardenti” (Sura XI, Hud, 82) gli abitanti delle sunnominate città.<br />
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L’interpretazione anticonformista più conosciuta (Olfa Yussef e Amina Wadid) è quella che identifica la colpa dei sodomiti nella volontà di violentare i tre angeli inviati da Dio e ospitati da Lot: quindi, il problema non sarebbe il sesso dei partecipanti al rapporto voluto dai sodomiti, ma la violenza del rapporto stesso. Nella Sura VII, ai versetti 80-81 si legge: "Vorreste commettere un abominio tale che nessuna creatura ha mai commesso prima di voi? Ecco, vi accostate con lussuria agli uomini invece che alle donne. No, siete un popolo di trasgressori".<br />
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Un ulteriore accredito alle interpretazioni succitate, sarebbe proprio questo versetto del Corano dove si cita “un abominio mai commesso prima”, ragionevolmente si può pensare che non si stia parlando di rapporti omosessuali che evidentemente erano già presenti nei costumi di quelle popolazioni, ma di stupro. La punizione di Sodoma, in altre parole, sarebbe di monito contro lo stupro e non contro l'omosessualità. Inoltre, Dio punisce anche la moglie di Lot perché non ha obbedito al comando di non girarsi indietro (secondo il Corano, uccidendola sotto la stessa pioggia di pietre d’argilla roventi). Da ciò si può dedurre che il peccato supremo sarebbe la disobbedienza a Dio ed è questa che verrebbe dunque sanzionata.<br />
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Questa lettura può donare consolazione a tutti gli omosessuali credenti. Ma non li libera dal senso di soffocamento e di oppressione che condividono con gli altri omosessuali non credenti nelle società musulmane. Eppure, nelle cultura araba in generale non è stato sempre così se si va a ritroso nel tempo: Abu Nawas (757 circa-815), considerato come uno dei maggiori poeti di lingua araba, celebrava amori omosessuali in maniera provocatoria e dichiarava: “L’uomo è un continente. La donna, il mare. Io preferisco la terra ferma". Lo scrittore Al-Jahiz (IX sec. dopo Cristo), in "Kitah al-Ghilman" (epistola dei ragazzi) scrive invece, una sorta di apologia delle relazioni amorose tra maschi. In Egitto sono stati ritrovati bassorilievi di origine medioevale dove vengono riprodotti in maniera esplicita rapporti sessuali fra persone dello stesso sesso. Ciò non può che confermarci come questo velo di proibizionismo da cui è circondata la vita di gay e lesbiche sia una pratica recente.<br />
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E in particolare, come è la vita delle lesbiche e dei gay in Tunisia oggi? Cosa ha loro portato la rivoluzione e il processo democratico in corso nel paese? Il partito islamico di Ennahda ha conquistato oltre il 40% dei seggi alla Costituente. Ciò sicuramente ha messo in agitazione la parte laica e progressista del paese che teme, a torto o a ragione, una scrittura della nuova costituzione ispirata alla sha’ria o comunque a principi conservatori o regressivi.<br />
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Del resto, dopo le dichiarazioni iniziali di totale rispetto dei principi di democrazia e libertà, Hamadi Jebali, segretario politico del partito islamico e probabile futuro Primo Ministro, in questi giorni ha compiuto un clamoroso passo falso che per la sinistra tunisina non fa altro che confermare il famoso “doppio linguaggio” caratteristico di Ennahdha: durante un meeting a Sousse ha dichiarato che la Tunisia si avvia verso il 6°califfato. In seguito, ha corretto il tiro, affermando che la frase era stata utilizzata fuori contesto.<br />
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Ora, fra chi teme maggiormente un cambiamento in senso involutivo della propria condizione che già negli ultimi anni è andata sensibilmente peggiorando, c’è proprio la comunità omosessuale. Ho avuto la fortuna e il piacere di approfondire l’argomento con alcune lesbiche di Tunisi che vivono con apprensione questa fase politica. Dopo la grande speranza suscitata dalle giornate del gennaio 2011, le giornate della rivoluzione della libertà e della dignità, dopo la grande emozione del primo voto democratico nella storia del paese, ora vedono affievolirsi le possibilità di vivere apertamente e con dignità la loro differenza.<br />
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Negli anni ’60 e ’70, una certa egemonia culturale delle élites intellettuali tunisine aveva creato un clima, se non di completa accettazione, sicuramente di convivenza pacifica fra etero e gay. Nelle famiglie tunisine in quegli anni il maschio gay era coccolato e viziato (come il "femminiello" a Napoli), viveva nell’ambiente delle donne e la sua scelta sessuale non veniva considerata come un fatto particolarmente trasgressivo. Nelle grandi famiglie della medina araba (chiamate “tunisois”) l’adulto omosessuale era identificabile per il suo abbigliamento: abito europeo o djebba, bianchi, baffi molto curati e rivolti all’insù. Nelle famiglie più modeste il giovane gay si dedicava alle faccende domestiche, senza che ciò provocasse disprezzo negli altri uomini. Il caffè di Paris sull’Avenue Bourghiba era fra i luoghi più frequentati dagli omosessuali maschi.<br />
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Quasi del tutto nascosta o poco visibile, la quotidianità delle lesbiche tunisine. Solo alcune fra loro, le cosiddette garçons manquées, facevano comunella con i maschi del quartiere, condividendone giochi e sbruffonate. Negli anni ’80 il Movimento della Tendenza Islamica (che in seguito darà origine al partito Ennahdha) cominciò ad esercitare la propria influenza negli ambienti universitari. Si fece strada fra i giovani un ritorno alla religione in senso identitario in contrapposizione all’Occidente che esportava costumi “dissoluti” e “depravati”.<br />
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Ma sarebbe stato dunque lo chock di fronte alla modernità occidentale a provocare un ripiegamento su di sé dei tunisini? Io credo che non sia stato l’unico fattore che ha determinato una modificazione nelle abitudini dei gay in questo paese. A ciò ha contribuito anche la dittatura di Ben Ali che non è stata solo repressione e corruzione, ma anche introduzione nell’attitudine della gente, di durezza e mancanza di comprensione verso tutto quello che rappresentava anticonformismo e trasgressione. Si è materializzata nelle persone una incapacità di visione “altra”, differente dall’opinione dominante; ciò ha condotto all’instaurazione dell’ipocrisia come stile di vita, naturalmente anche per quanto concerneva l’omosessualità. Adesso lesbiche e gay tendono di più a nascondersi, adottando una doppia vita. Una tecnica di sopravvivenza molto utilizzata, ad esempio, è quella di sposarsi con una persona dell’altro sesso, una lesbica si sposa con un suo amico gay e in questo modo si salvano le apparenze di fronte alla famiglia e alla società continuando a vivere la propria sessualità. Non è tanto la pratica dell’omosessualità a scandalizzare in Tunisia, ma piuttosto il fatto di divulgarne il segreto.<br />
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Quindi, in virtù del proverbio arabo “nascondi l’errore, e sei già perdonato”, gay e lesbiche possono sempre vivere i propri amori, ma in clandestinità, lontano dagli occhi indiscreti della gente, correndo il rischio di macchiarsi di aib (infamia) e di macchiare di ar (disonore) la famiglia. Negli ambienti rurali spesso la scoperta da parte dei parenti dell’omosessualità di un proprio congiunto spinge quest’ultimo a commettere suicidio. Nascondersi non è una scelta, ma un obbligo.<br />
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“Il clima sociale magrebino è caratterizzato da una forte devozione e dal dominio della collettività sull’individuo, il che non aiuta a ostentare la propria omosessualità” scrive Ahmed Rouadjia, storico algerino dell’università di Msila. Il lesbismo poi sembrerebbe ancora meno accetto dell’omosessualità maschile; nei loro rarissimi blog si può leggere la doppia sofferenza di donne che vivono sia la sottomissione al maschio che quella del loro amore da nascondere. Sanno e ribadiscono che la rivoluzione non le ha affatto toccate, che la loro vita non cambierà soprattutto dopo l’avvento di Ennahdha. E’ dunque con paura e rassegnazione che stanno vivendo quello che per la maggior parte degli altri tunisini è un momento storico decisivo per le loro libertà.<br />
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A riprova di quanto sia diffusa la paura, voglio riportare la testimonianza di A., una donna forte, coraggiosa e colta che con la sua compagna ha passato momenti terribili subito dopo il ritorno di Rachid Gannouchi (leader di Ennahdha) dall’esilio di Londra: "Il 30 gennaio 2011 eravamo andate, io e la mia compagna insieme ad altri amici, all'aeroporto di Cartagine certamente non per accogliere Rached Gannouchi, bensì per dirgli che per noi la Tunisia doveva rimanere uno stato laico, dove il diritto alla differenza è un principio; che dunque non accettavamo uno stato islamico come lui e il suo partito avrebbero voluto instaurare. Pensavamo che tali affermazioni in un contesto civile e democratico fossero un nostro diritto sacrosanto.<br />
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E invece siamo stati aggrediti e ci hanno strappato i volantini che stavamo distribuendo dove c'erano scritti slogan per la Democrazia, la laicità e la tolleranza che esprimevano i principi di uno stato moderno. I seguaci di Gannouchi hanno schiaffeggiato anche due o tre dei nostri. Durante la discussione che abbiamo avuto con loro c'erano alcuni che ci riprendevano con i cellulari. Personalmente ho parlato con una personalità di Ennahdha e gli ho detto che eravamo lì per esprimere il nostro appoggio alla democrazia e alle libertà individuali. Dopo una settimana, uno degli amici che era presente con noi all'aeroporto, anche lui omosessuale, è stato seguito fin sotto casa dove è stato minacciato da sconosciuti che gli hanno detto di postare un video online per fare le scuse a Ennahdha per i fatti dell’aeroporto e ancora più minacciosamente, gli hanno detto: “Sappiamo benissimo che sei gay!”.<br />
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Per la paura, Il nostro amico non è più ritornato nel suo appartamento. Ma il 12 febbraio io e altre quattro ragazze abbiamo deciso di accompagnarlo di nuovo a casa sua, un gesto di solidarietà, certo, ma anche una sottovalutazione da parte nostra delle minacce che erano state fatte. Alle ore 20:00, dopo un’ora che si chiacchierava serenamente e si sorseggiava della birra, dall’esterno del portone di casa degli uomini ci ordinano con aggressività di aprire la porta. Naturalmente abbiamo rifiutato, allora loro hanno cominciato a picchiare sul portone con più violenza e subito dopo hanno aperto una grande fessura dalla quale si potevano intravedere delle spade.<br />
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Urlavano anche “Dio è grande". A quel punto, abbiamo collocato dei mobili contro il portone e chiamato la polizia al telefono, ma non arrivava nessuno. Le mie amiche avrebbero voluto fuggire per andare a chiedere aiuto, calandosi dal balcone sul retro della casa, ma io non volevo perché avevo paura per loro, dato che eravamo al terzo piano e poi non sopportavo l’idea che la mia compagna si esponesse al pericolo mentre io restavo lì senza far niente. Ma la paura era troppa e quindi ho deciso di calarmi io stessa con delle lenzuola arrotolate, visto che ero la maggiore per età e la più robusta di costituzione.<br />
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Perciò ho attaccato le lenzuola ad un ferro nel muro e ho fatto i primi passi fuori dal balcone, ma ho perso la presa e sono caduta e svenuta. I miei amici hanno chiamato un’autoambulanza che è arrivata immediatamente e mi ha condotto all’ospedale. Gli infermieri stessi hanno chiamato la polizia che finalmente è arrivata con alcuni soldati per far uscire i miei amici dall’appartamento. Io sono stata operata per ricomporre una frattura al bacino e una frattura al ginocchio della gamba destra, ho subito anche una lesione all’occhio destro. A tutt’oggi (novembre) cammino con le stampelle: so già che nonostante una seconda operazione non recupererò mai più l’uso della gamba destra, rimarrò zoppa per il resto della mia vita, io che amavo lo sport e la vita all’aria aperta.<br />
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L’unica consolazione è che i poliziotti hanno arrestato 16 persone in 24 ore che saranno giudicati da una corte militare perché i fatti si sono svolti mentre era in vigore il coprifuoco. Nel frattempo, nulla è cambiato ed io e M. viviamo clandestinamente il nostro amore ormai da 5 anni, una situazione aggravata anche dalla nostra attuale disoccupazione che ci impedisce di essere completamente indipendenti dalla famiglia. Per sfuggire da questa trappola potrei trovarmi un amico gay, sposarlo e continuare a frequentare la mia amica in pace, ma può essere pericoloso perché è capitato che qualcuna non ha fatto patti chiari con il “marito” e questi l’ha maltrattata, ma il peggio che può succedere è un divorzio.<br />
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Qui in Tunisia mi manca l’aria, tutti noi omosessuali pensiamo che la soluzione migliore sia quella di emigrare all’estero, di abbandonare questo paese che amiamo tantissimo e per la libertà del quale abbiamo condiviso con gli altri compatrioti le giornate di gennaio 2011”. Vorrei poter contraddire la mia amica, ma anche io non vedo ancora un futuro di liberazione per questa minoranza che sicuramente rimane la più discriminata e oppressa della Tunisia. Ci dovranno essere atti di coraggio da parte delle lesbiche e dei gay tunisini e sostegno internazionale da parte delle associazioni LGBT e di tutti gli autentici democratici. Una storia tutta da scrivere. (AgoraVox.it)</td></tr>
</tbody></table>S'Esserehttp://www.blogger.com/profile/16582627492030208685noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1080575833450448739.post-20456225421068979582011-11-24T08:36:00.001+01:002011-11-24T08:45:39.159+01:00Intersessualità in MaroccoPubblichiamo <a href="http://www.gaymarocco.com/notizie-dal-marocco/251-comunicato-stampa.html?mid=537">questo comunicato stampa</a> di Kifkif Italia sul caso di una donna intersessuale marocchina scambiata per un travestito e che perciò ha rischiato il linciaggio.<br />
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<div style="font-family: arial, helvetica, sans-serif; font-size: 13px; line-height: 1.4em; margin-bottom: 5px; margin-top: 5px; padding-bottom: 0px; padding-left: 0px; padding-right: 0px; padding-top: 0px; text-align: left;">
Ora: Nador, 23 Novembre 2011<img alt="shadia" height="168" src="http://www.gaymarocco.com/images/stories/shadia.jpg" style="float: right; margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px; padding-bottom: 2px; padding-left: 6px; padding-right: 6px; padding-top: 2px;" width="256" /><br />
Da: Consiglio di Amministrazione del Gruppo KifKif<br />
A: tutti i media e le associazioni per i diritti umani<br />
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Domenica (20/11/2011), nel complesso sportivo della città “Nador” dove era organizzato una manifestazione elettorale locale per l'elezione del 25 novembre .</div>
<div style="background-color: white; font-family: arial, helvetica, sans-serif; font-size: 13px; margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px; padding-bottom: 0px; padding-left: 0px; padding-right: 0px; padding-top: 0px; text-align: left;">
</div>
<div style="font-family: arial, helvetica, sans-serif; font-size: 13px; line-height: 1.4em; margin-bottom: 5px; margin-top: 5px; padding-bottom: 0px; padding-left: 0px; padding-right: 0px; padding-top: 0px; text-align: left;">
Una cittadina Marocchina di nome “Shadia” ha rischiato l'insciaggio dalla folla che li credeva un Uomo .</div>
<div style="background-color: white; font-family: arial, helvetica, sans-serif; font-size: 13px; margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px; padding-bottom: 0px; padding-left: 0px; padding-right: 0px; padding-top: 0px; text-align: left;">
</div>
<div style="font-family: arial, helvetica, sans-serif; font-size: 13px; line-height: 1.4em; margin-bottom: 5px; margin-top: 5px; padding-bottom: 0px; padding-left: 0px; padding-right: 0px; padding-top: 0px; text-align: left;">
“Shadia” soffre di un squilibrio ormonale si è presentata alla manifestazione insieme alla sua nipote di 12 anni .</div>
<div style="font-family: arial, helvetica, sans-serif; font-size: 13px; margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px; padding-bottom: 0px; padding-left: 0px; padding-right: 0px; padding-top: 0px; text-align: left;">
</div>
<div style="font-family: arial, helvetica, sans-serif; font-size: 13px; line-height: 1.4em; margin-bottom: 5px; margin-top: 5px; padding-bottom: 0px; padding-left: 0px; padding-right: 0px; padding-top: 0px; text-align: left;">
In mezzo alla folla, ha attirato il sospetto di alcuni presenti che credevano che lei era un uomo, che stava molestando una bambina e cosi l'hanno aggredita a calci, pugni e bastonate fino all'arrivo della polizia che gli ha portata alla questura per accertamenti sulla sua vera identità .</div>
<div style="font-family: arial, helvetica, sans-serif; font-size: 13px; margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px; padding-bottom: 0px; padding-left: 0px; padding-right: 0px; padding-top: 0px; text-align: left;">
</div>
<div style="font-family: arial, helvetica, sans-serif; font-size: 13px; line-height: 1.4em; margin-bottom: 5px; margin-top: 5px; padding-bottom: 0px; padding-left: 0px; padding-right: 0px; padding-top: 0px; text-align: left;">
Dopo che la polizia si accertata sulla verità di Shadia, l'hanno accompagnata a casa sua insieme alla nipote .</div>
<div style="font-family: arial, helvetica, sans-serif; font-size: 13px; margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px; padding-bottom: 0px; padding-left: 0px; padding-right: 0px; padding-top: 0px; text-align: left;">
</div>
<div style="font-family: arial, helvetica, sans-serif; font-size: 13px; line-height: 1.4em; margin-bottom: 5px; margin-top: 5px; padding-bottom: 0px; padding-left: 0px; padding-right: 0px; padding-top: 0px; text-align: left;">
In un Video diffuso su you-tube, Shadia ha deciso di non uscire più da casa sua perché se è sentita molto offesa e maltratta dalla società che la guardata sempre con disprezzo su una cosa che lei non ha colpa .</div>
<div style="font-family: arial, helvetica, sans-serif; font-size: 13px; margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px; padding-bottom: 0px; padding-left: 0px; padding-right: 0px; padding-top: 0px; text-align: left;">
</div>
<div style="font-family: arial, helvetica, sans-serif; font-size: 13px; line-height: 1.4em; margin-bottom: 5px; margin-top: 5px; padding-bottom: 0px; padding-left: 0px; padding-right: 0px; padding-top: 0px; text-align: left;">
Noi Gruppo KifKif abbiamo espresso con forza la nostra indignazione sulla violenza contro le persone in strada, chiedendo alle autorità interessate a indagare sulla questione e di individuare i colpevoli il prima possibile .</div>
<div style="font-family: arial, helvetica, sans-serif; font-size: 13px; margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px; padding-bottom: 0px; padding-left: 0px; padding-right: 0px; padding-top: 0px; text-align: left;">
</div>
<div style="font-family: arial, helvetica, sans-serif; font-size: 13px; line-height: 1.4em; margin-bottom: 5px; margin-top: 5px; padding-bottom: 0px; padding-left: 0px; padding-right: 0px; padding-top: 0px; text-align: left;">
<em style="font-weight: bold; margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px; padding-bottom: 0px; padding-left: 0px; padding-right: 0px; padding-top: 0px;">denunciamo quella che si definisce "una barbarie indegna di un paese detto civile, il dramma e la inaudita violenza subita in piazza da una giovane ragazza .</em></div>
<div style="font-family: arial, helvetica, sans-serif; font-size: 13px; margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px; padding-bottom: 0px; padding-left: 0px; padding-right: 0px; padding-top: 0px; text-align: left;">
</div>
<div style="font-family: arial, helvetica, sans-serif; font-size: 13px; line-height: 1.4em; margin-bottom: 5px; margin-top: 5px; padding-bottom: 0px; padding-left: 0px; padding-right: 0px; padding-top: 0px; text-align: left;">
Noi non possiamo in alcun modo accettare questo tipo di violenza, è di dare copertura legale con il pretesto che le azioni della vittima rischiava di offendere la pubblica decenza.</div>
<div style="font-family: arial, helvetica, sans-serif; font-size: 13px; margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px; padding-bottom: 0px; padding-left: 0px; padding-right: 0px; padding-top: 0px; text-align: left;">
</div>
<div style="font-family: arial, helvetica, sans-serif; font-size: 13px; line-height: 1.4em; margin-bottom: 5px; margin-top: 5px; padding-bottom: 0px; padding-left: 0px; padding-right: 0px; padding-top: 0px; text-align: left;">
questo e un attacco disgustoso e contrario alla dignità umana e ai diritti umani .<br />
Questo è anche l'impatto dell'articolo 489 del Codice penale - che viene usato per criminalizzare l'omosessualità, cosi è diventato un strumento per estorsione, molestie e aggressioni in pubblico con il pretesto di proteggere la morale .</div>
<div style="font-family: arial, helvetica, sans-serif; font-size: 13px; margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px; padding-bottom: 0px; padding-left: 0px; padding-right: 0px; padding-top: 0px; text-align: left;">
</div>
<div style="font-family: arial, helvetica, sans-serif; font-size: 13px; line-height: 1.4em; margin-bottom: 5px; margin-top: 5px; padding-bottom: 0px; padding-left: 0px; padding-right: 0px; padding-top: 0px; text-align: left;">
Chiamiamo le autorità a una responsabilità chiara ed esplicita per gli autori e proteggere la privacy di "Shadia", oltre a lavorare su alleviare lo stigma che colpisce i membri della comunità LGBT attraverso le persone e le associazioni che si occupano seriamente con i loro obblighi sui diritti umani .</div>
<div style="font-family: arial, helvetica, sans-serif; font-size: 13px; line-height: 1.4em; margin-bottom: 5px; margin-top: 5px; padding-bottom: 0px; padding-left: 0px; padding-right: 0px; padding-top: 0px; text-align: right;">
<span style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px; padding-bottom: 0px; padding-left: 0px; padding-right: 0px; padding-top: 0px; text-decoration: underline;"><em style="font-weight: bold; margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px; padding-bottom: 0px; padding-left: 0px; padding-right: 0px; padding-top: 0px;"><strong style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px; padding-bottom: 0px; padding-left: 0px; padding-right: 0px; padding-top: 0px;">Il Gruppo KifKif</strong></em></span></div>
<div style="font-family: arial, helvetica, sans-serif; font-size: 13px; margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px; padding-bottom: 0px; padding-left: 0px; padding-right: 0px; padding-top: 0px; text-align: left;">
</div>
<div style="font-family: arial, helvetica, sans-serif; font-size: 13px; line-height: 1.4em; margin-bottom: 5px; margin-top: 5px; padding-bottom: 0px; padding-left: 0px; padding-right: 0px; padding-top: 0px; text-align: left;">
<br style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px; padding-bottom: 0px; padding-left: 0px; padding-right: 0px; padding-top: 0px;" /></div>
<div style="font-family: arial, helvetica, sans-serif; font-size: 13px; margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px; padding-bottom: 0px; padding-left: 0px; padding-right: 0px; padding-top: 0px; text-align: left;">
</div>
<div style="font-family: arial, helvetica, sans-serif; font-size: 13px; line-height: 1.4em; margin-bottom: 5px; margin-top: 5px; padding-bottom: 0px; padding-left: 0px; padding-right: 0px; padding-top: 0px; text-align: left;">
<br /></div>
<object classid="clsid:d27cdb6e-ae6d-11cf-96b8-444553540000" codebase="http://download.macromedia.com/pub/shockwave/cabs/flash/swflash.cab#version=10,0,32,18" height="315" style="background-color: white; font-family: arial, helvetica, sans-serif; font-size: 13px; margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px; padding-bottom: 0px; padding-left: 0px; padding-right: 0px; padding-top: 0px; text-align: left;" width="420"><embed height="315" width="420" src="http://www.youtube.com/v/bdCZlW2A5zs?version=3&hl=it_IT&rel=0" allowscriptaccess="always" allowfullscreen="true" type="application/x-shockwave-flash" style="margin-top: 0px; margin-right: 0px; margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; padding-top: 0px; padding-right: 0px; padding-bottom: 0px; padding-left: 0px; "> </object><object classid="clsid:d27cdb6e-ae6d-11cf-96b8-444553540000" codebase="http://download.macromedia.com/pub/shockwave/cabs/flash/swflash.cab#version=10,0,32,18" height="315" style="background-color: white; font-family: arial, helvetica, sans-serif; font-size: 13px; margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px; padding-bottom: 0px; padding-left: 0px; padding-right: 0px; padding-top: 0px; text-align: left;" width="420"><embed height="315" width="420" src="http://www.youtube.com/v/mwwPoHubylQ?version=3&hl=it_IT&rel=0" allowscriptaccess="always" allowfullscreen="true" type="application/x-shockwave-flash" style="margin-top: 0px; margin-right: 0px; margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; padding-top: 0px; padding-right: 0px; padding-bottom: 0px; padding-left: 0px; "> </object><br />
<div id="COMMENT251" style="background-color: white; font-family: arial, helvetica, sans-serif; font-size: 13px; margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px; padding-bottom: 0px; padding-left: 0px; padding-right: 0px; padding-top: 0px; text-align: left;">
<div class="addComment" style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-image: initial; background-origin: initial; border-bottom-color: rgb(175, 175, 175); border-bottom-style: solid; border-bottom-width: 1px; border-left-color: rgb(204, 204, 204); border-left-style: solid; border-left-width: 1px; border-right-color: rgb(175, 175, 175); border-right-style: solid; border-right-width: 1px; border-top-color: rgb(204, 204, 204); border-top-style: solid; border-top-width: 1px; color: #999999; display: inline; float: left; font-size: 9px; font-weight: bold; line-height: 10px; margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 10px; padding-bottom: 3px; padding-left: 5px; padding-right: 5px; padding-top: 3px;">
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</div>
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<div style="background-color: white; font-family: arial, helvetica, sans-serif; font-size: 13px; margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px; padding-bottom: 0px; padding-left: 0px; padding-right: 0px; padding-top: 0px; text-align: left;">
</div>S'Esserehttp://www.blogger.com/profile/16582627492030208685noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1080575833450448739.post-7470036720535531962011-11-21T22:41:00.001+01:002011-11-21T22:56:48.164+01:00Sosteniano la prima manifestazione per i diritti gay in Egitto<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh9IebSklVoqAWLls_nL0hjCYm4bgmauuCFTW0uYQ5PELCX6s7c9cKE357XxFLiEUzKaArk4HwZ4sPoNXaX1-6wWQs499PwG8I-DIGjMjtmw4I9Rfak0ZCN0vtjbIR1NqWhXASxknTIL4Lf/s1600/egypt-gay-375x281.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"></a></div>
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh9IebSklVoqAWLls_nL0hjCYm4bgmauuCFTW0uYQ5PELCX6s7c9cKE357XxFLiEUzKaArk4HwZ4sPoNXaX1-6wWQs499PwG8I-DIGjMjtmw4I9Rfak0ZCN0vtjbIR1NqWhXASxknTIL4Lf/s1600/egypt-gay-375x281.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="149" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh9IebSklVoqAWLls_nL0hjCYm4bgmauuCFTW0uYQ5PELCX6s7c9cKE357XxFLiEUzKaArk4HwZ4sPoNXaX1-6wWQs499PwG8I-DIGjMjtmw4I9Rfak0ZCN0vtjbIR1NqWhXASxknTIL4Lf/s200/egypt-gay-375x281.jpg" width="200" /></a><span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">L'appello è stato lanciato da alcuni coraggiosi bloggers e già sta facendo il giro del mondo con sostegni, ma anche minacce ed insulti omofobici, ma il dado è tratto. In un egitto infuocato da nuovi gravi scontri con un governo provvisorio dimissionario, la notizia ha dell'incredibile: I gay egiziani lanciano un appello per la loro dignità e il loro diritto all'esistenza e si daranno appuntamento il 1° Gennaio 2012 in piazza Tahrir, la piazza del Cairo che è stata una delle piazze della "Primavera Araba" che non è ancora del tutto finita. Adesso spetta a noi, come potremo, sostenerli ed incoraggiarli.<br /><br />Leggi la notizia su: <br /><strong>La stampa - <a href="http://www.lastampa.it/_web/cmstp/tmplRubriche/vociglobali/grubrica.asp?ID_blog=286&ID_articolo=434&ID_sezione=&sezione=#Scene_1">Egitto: 1. gennaio, manifestazione pro gay in piazza Tahrir</a></strong> <br /><br /><a href="http://www.iwipa.com/iwipa/297150980313477?pid=1&like=1"><strong>Visita la pagina facebook</strong></a></span><br />
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<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj1L3iW4nmduFnJWx-XsS5YLpHaBsZw-uoDTJuEsciqP7CB928WJ-z7LzW65CDv58rsr1whVggjN-PFhYQUrYVJL-nKQ14spEBfd3yvUd6wMQ4J41G8DFsmpeNiGEg9cbC_P4A1flZle4Bg/s1600/gay+egypt.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="240" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj1L3iW4nmduFnJWx-XsS5YLpHaBsZw-uoDTJuEsciqP7CB928WJ-z7LzW65CDv58rsr1whVggjN-PFhYQUrYVJL-nKQ14spEBfd3yvUd6wMQ4J41G8DFsmpeNiGEg9cbC_P4A1flZle4Bg/s320/gay+egypt.jpg" width="320" /></a></div>
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</span>Zeno Menegazzihttp://www.blogger.com/profile/08142309780353757018noreply@blogger.com0El-tahrir Square, Cairo, Egitto30.0451001 31.235427630.0433821 31.2329601 30.0468181 31.237895100000003